Il segreto della libraia di Parigi di Lily Graham

Il segreto della libraia di Parigi (Newton Compton 2021, titolo originale The Paris Secret, traduzione di Francesca Campisi) è il nuovo romanzo di Lily Graham, autrice cresciuta a Johannesburg e che attualmente vive nella campagna inglese del Suffolk.

“L’annuncio per il posto da libraio alla Gribouiller era un trafiletto minuscolo, lungo tre righe appena, tra un’offerta di lavoro in una fabbrica di marmellata di Lione e un’altra per uno stilista a Montmartre. Ma per Valerie era stato come se fosse scritto in prima pagina a lettere cubitali; il nome della libreria le era balzato subito agli occhi, arrestandole il cuore”.

Tre settimane dopo aver letto l’annuncio di assistente libraio su “Le Monde”, in quel freddo autunno del 1962, Valerie era giunta a Parigi, proveniente da Londra, perché aveva in mente di compiere una missione ben precisa, anche se l’unica cosa di cui aveva bisogno in quel momento era il coraggio. L’ultima volta che Valerie era stata a Parigi, aveva tre anni e correva per strada insieme alla zia Amélie, per scappare dalla città. Ora la giovane era diretta in rue des Oiseaux, dove vi era la libreria “Gribouiller”, “Scarabocchio”.

Sbirciando all’interno del locale, Valerie aveva notato un uomo anziano seduto a una grande scrivania di mogano traboccante di libri, lettere e posacenere ricolmi, che stava fumando una sigaretta. Quando la ragazza era entrata, l’uomo non aveva alzato neppure lo sguardo.

Tempo prima Valerie aveva scritto una lettera di assunzione al libraio proponendosi come commessa, firmandosi Isabelle Henry, perché Vincent Dupont non avrebbe mai dovuto sapere che quella giovane donna proveniente da Londra era sua nipote. Quella stessa nipote che desiderava sapere la verità sul motivo del suo allontanamento da Parigi alla fine della II Guerra Mondiale e quale era stato il destino dei suoi genitori.
Proprio per questo era meglio presentarsi sotto mentite spoglie di fronte a Vincent Dupont, che era sempre stato un uomo lunati­co.

L’annuncio di Dupont, che offriva anche una piccola stanza sopra il negozio, precisava che non era richiesta alcuna esperienza, solo l’amore per i libri. Valerie era una brava bibliotecaria qualificata, nonché ex libraia della British Library, perché la ragazza si era gettata sui libri come certe donne si gettano tra le braccia degli uomini: a capofitto, e senza giubbotto di salvataggio. Per conoscere suo nonno, Valerie aveva consegnato la let­tera di licenziamento alla British Library e aveva comunicato agli zii che a breve si sa­rebbe trasferita a Parigi per conoscere Monsieur Dupont. Valerie sape­va che se avesse raccontato della lettera o del suo piano di lavorare per il nonno in gran segreto gli zii si sarebbero preoc­cupati ancora di più. Era stato il suo amico giornalista del “Times”, Freddy, a fare più obiezioni, ma Valerie era decisa. Voleva risposte, ma soprattutto voleva sapere cosa le avevano tenuto nascosto per tutta la vita, e perché.

“Non era una favola: era una ricerca, sulla sua storia, sul suo passato”.

Un’affascinante e un po’ polverosa libreria parigina vicino al fiume, un “vecchio brontolone” in grado di individuare in pochi minuti uno qualunque dei diecimila romanzi custoditi nel suo negozio e una ragazza in cerca di risposte. Un romanzo che appassiona, commuove e coinvolge grazie al talento di un’autrice bestseller, ambientato durante l’occupazione nazista a Parigi.

“In ogni caso, a partire da oggi, sarebbero stati di nuo­vo insieme. Il resto non aveva importanza”.