Il silenzio dei vivi di Elisa Springer

Bentrovati cari lettori, oggi vi presento la storia di Elisa Springer, autrice e protagonista del libro Il silenzio dei vivi, pubblicato per la prima volta nel 1997 dalla casa editrice Marsilio.

A-24020. Ancora oggi deturpa il mio avambraccio sinistro. […] Fu così che decisi di nascondere il mio tatuaggio con un cerotto, chiudendomi sempre più nel silenzio.

Il silenzio è la strada più semplice per dimenticare. Lo sa bene Elisa Springer che decide di scrivere e di rompere il silenzio solo per il suo amore di madre. Per cinquant’anni, decide di non dire nulla, credendo di poter cancellare con il silenzio un crimine così grande.

Sono nata a Vienna il 12 febbraio del 1918. Figlia unica di genitori ebrei, fui educata secondo le leggi di questa religione senza mai sentirne il peso. Mi consideravo una ragazza viennese di religione ebraica, non una ebrea.

Elisa Springer rivive nel libro la sua esperienza: aveva 26 anni quando fu arrestata e deportata ad Auschwitz con un convoglio in partenza da Verona il 2 agosto 1944. Solo la sua forza e il generoso gesto di un kapò che la salverà dalla camera a gas daranno l’opportunità a Elisa di tornare tra i vivi. A distanza di anni, tuttavia, nel libro si legge un grande senso di inadeguatezza, di vergogna per essere riuscita a sopravvivere​, ma anche la paura di non essere creduta.

E allora, se la mia testimonianza, il mio racconto di sopravvissuta ai campi di sterminio, la mia presenza nel cuore di chi comprende la pietà, serve a far crescere comprensione e amore, anch’io allora, potrò pensare che, nella vita, tutto ciò che è stato assurdo e tremendo, potrà essere servito come riscatto per il sacrificio di tanti innocenti, amore e consolazione verso chi è solo, sarà servito per costruire un mondo migliore senza odio, né barriere.

Il silenzio dei vivi è un racconto di morte e resurrezione. Per cinquant’anni la storia di Elisa resta avvolta nel silenzio: nessuno sa di lei, conosce il suo dramma e nessuno vede quel numero che deturpa il suo avambraccio. Sarà proprio il figlio Silvio a farle ritrovare quelle parole che sembravano perdute.