Il sogno di Rebecca di Marco Caputi

“Il sogno di Rebecca” è un libro di Marco Caputi, ambientato all’epoca della Seconda Guerra Mondiale, dove i nazisti avanzano e il mondo è preda di terrore e di ansie sempre più profonde. Gli elementi principali del romanzo sono

“tre ragazzi ebrei e un ufficiale della Gestapo. Dachau. La guerra, la fuga, il riscatto. Questa è la storia delle loro esistenze lungo una strada difficile e dolorosa”.

Marco Caputi nel suo racconto percorre in ogni risvolto le vicissitudini e il dolore dei personaggi. Rebecca, Adriaen, Miriam, Daniele si muovono in un arco di tempo che dura vent’anni. Tutti subiscono un cambiamento: l’aitante maggiore della Gestapo ha il suo massimo vissuto solo nella prima fase della sua storia d’amore con Miriam; poi la sua mente viene sconvolta e piomba in un baratro che lo annienterà. Il destino si accanisce contro Rebecca, la giovane ebrea, che per sopravvivere è costretta ad elaborare, nella sua psiche, un anestetico potente. Patisce l’inferno di Dachau nel corpo e nell’anima, assiste sgomenta ad esperimenti umani, in qualità di infermiera, è obbligata ad assecondare le voglie mostruose degli ufficiali. Uccide un soldato con l’arrivo degli alleati.
Tutti i personaggi sono estremamente vivi ma è una vitalità data dalla rabbia interiore, da una rabbia che non vuole arrendersi alla realtà. Il tempo e gli avvenimenti hanno cambiato Rebecca e Miriam, che nel dopoguerra si ritrovano a gestire immense fortune, ma anche Daniele che è diventato un arrogante e scaltro arrivista; mentre Adriaen rimane solo. Rebecca diventa una scrittrice di talento, narrando dell’olocausto, e aiuta ragazze vittime di vari reati.

Marco Caputi conduce il lettore forte di una profonda conoscenza storica, facendogli rivivere quell’umanità a cui i protagonisti anelano. Una storia dai mille risvolti, magistralmente narrata con eleganza e maestria. Con un messaggio finale di grande speranza e fiducia perché:

“All’inizio i ragazzi si muovevano a piedi nudi su un prato baciato dal sole, ma il male aveva ‘seppellito’ le tenere erbe della vita sotto una colata di cemento. Ma, da una delle crepe del cemento, un fiore nasce e la calda luce del sole torna nel cuore”.