Il solito vizio
- Autore: Pierluigi Larotonda
- Genere: Gialli, Noir, Thriller
- Categoria: Narrativa Italiana
- Anno di pubblicazione: 2020
“Sono il peggior sbirro della città”.
La città che fa da sfondo a Il solito vizio (Bertoni Editore, 2020) è Torino, nel 1975. Una ragazza viene trovata morta con una siringa infilata in un braccio, proprio quando “il consumo di droga in Italia tocca le sue vette più alte” (cit. dal sito di Rai Storia). Si tratta di arrestare lo spacciatore e chiudere la faccenda molto alla svelta. L’indagine viene affidata a due semplici poliziotti: uno è ambiguo, ambizioso, avventato; l’altro è il protagonista che parla in prima persona e si racconta con fin troppa chiarezza. Non è un poliziotto modello, è ricattabile, ha un passato scabroso che tutti conoscono e che non può essere cancellato. Forse non è troppo intelligente, sicuramente non è stupido e neanche ignorante, e comunque non riesce a diventare antipatico al lettore. Non si capisce perché siano stati scelti proprio loro due: è un caso facile facile che chiunque può risolvere? Oppure dietro a quella morte si nasconde qualcosa di oscuro da tenere ben nascosto, che sicuramente i due non saranno capaci di scoprire? È tutto qui, ma davvero non è poco.
“Sono il Giovanni Drogo della Polizia e il fatto che usi psicofarmaci mi rende ancora più insicuro. Il mio deserto è la città di Torino e la mia Fortezza la questura.”
Da queste premesse, fino alla risoluzione del caso, Pierluigi Larotonda, autore del poliziesco Il solito vizio, disegna la geografia del crimine del capoluogo piemontese, tale e quale a quella che è stata nella realtà, inserendo proprio tutto: prostituzione, corruzione, crimine organizzato, politica, terrorismo di ogni colore, contrabbando, spalloni, traffico di denaro, doppiogiochisti, gioco d’azzardo e droga. Ne risulta un racconto puntuale, documentato, plausibile, nel quale non stecca un solo dialogo. È un libro intelligente e non improvvisato, perché non si può improvvisare un libro così pieno di cose.
“È solo un’illusione la quadratura del cerchio. E nella vita niente è chiaro, c’è sempre qualche punto oscuro, incomprensibile.”
A momenti di riflessione e di introspezione, attraverso cui conosciamo sempre meglio il protagonista, ma anche il mondo entro il quale vive, si alternano idee, iniziative ed eventi che conducono alla scoperta del movente e alla soluzione, la quale era lì, pronta a essere colta. Il romanzo è ambientato benissimo in un anno preciso apparentemente ormai lontano, ma a ben guardare, pare che non molto sia cambiato.
Il solito vizio
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