Il vincente di Renzo Barbieri

Giovane, bello, carismatico e brillante, gli piacciono le donne e lui piace a loro. Forse troppo, forse troppe.
I suoi interessi? Alta finanza, edilizia, televisione, squadre di calcio, cinema, insomma, qualsiasi cosa comporti del rischio. E riuscirà in ognuno di questi settori, potete scommetterci. Come? Volete saperlo, lo so.
Ma forse, in realtà, preferite non venire a conoscenza di certe sue manovre, rischiereste davvero di perdere il sonno…
Una scalata continua su di una scala di cristallo fragilissima e meravigliosa, una vertigine mostruosa che lo potrà far sprofondare in un mare oleoso costellato di spine che lo trafiggeranno inesorabilmente.
Eppure la leggera brezza che si respira da lassù è così inebriante, così leggera, così profumata, così…
Descrivere lo stile di Renzo Barbieri è impossibile, dovete leggere “Il vincente” (Bompiani, 1993) per goderne appieno lo stile diretto e fresco. Potrei dirvi che è ammaliatore, che le sue parole vi catapulteranno in un mondo simile al nostro eppure nuovo, che la sua penna ogni tanto farà sgorgare inchiostro rosso sangue, violento e passionale…
Tutte parole inutili: dovete leggere le sue storie, per capire le emozioni che è in grado di donare. E scommetto mi ringrazierete.