Inside Out. La mia storia di Demi Moore

Inside Out. La mia storia di Demi Moore (Fabbri, 2020, trad. D. Calgaro) insegna a cadere e rialzarsi.

Chi non conosce Demi Gene Guynes? In effetti nessuno, amici a parte. E se dico Demi Moore? Ecco, ho attirato la vostra attenzione. Un’icona degli anni Ottanta, una bellezza acqua e sapone che ha conquistato i cuori di milioni di persone, oltre a svariate copertine. Tutto bello, vero?

E invece no, perché prima delle agognate luci della ribalta la nostra Demi ha patito le pene dell’inferno. Una famiglia che non definirei proprio amorosa, incontro sbagliati e una violenza subita da ragazza: queste le basi sulle quali è stata costruita la sua vita.
Una vita che ha deciso di darle una possibilità, dopo tanto dolore. Prima come modella, poi come attrice. Piccoli ruoli, persone che criticavano il suo corpo e lei che non riusciva ad accettarlo. Ad accettarsi. Con tutti i problemi che ne derivano.

Poi la fama, con Ghost, Codice d’onore, Proposta indecente. E con attori che erano colleghi, certo, ma prima di tutto amici. E anche qualcosa di più, se pensiamo a Emilio Estevez (con lei nel celeberrimo Brat Pack). Poi l’incontro con Bruce Willis, il padre delle sue figlie. E il colpo di fulmine con Ashton Kutcher, che le ha ribaltato di nuovo la vita.

Ora Demi non è più la ragazzina sulle copertine che tutti conosciamo, è una donna ma prima di tutto una madre che forse, finalmente, ha fatto pace con la vita.
Inside Out. La mia storia è un libro che ci parlerà schiettamente, drammi e crisi che pensiamo sempre tocchino solo noi “povera gente” e non di certo gli astri lucenti di Hollywood. Invece il dolore è democratico, colpisce tutti indifferentemente.
Pagine colme di dolore, ma anche di gioia e soprattutto speranza, pagine sincere che ci mostreranno la Demi a telecamere spente, quella più fragile. Più vera.

Da leggere per renderci conto che, a volte, ciò che chiamiamo vita banale è una benedizione. Ma anche per conoscere un po’ una ragazza che aveva, e ha ancora, un sogno: una vita serena. Che poi è il sogno di tutti noi.