Diego Galdino sorprende di nuovo i suoi lettori con Una storia straordinaria, edito da Leggereditore, in libreria da febbraio 2020.
Un amore sospeso tra l’ineffabilità del destino e la realtà amplificata dai sensi.
Uno dei protagonisti, infatti, Luca, ha perso la vista a causa di un incidente. È appassionato di cinema, proprio come Silvia, che invece deve superare il trauma di essere stata aggredita in un parcheggio.
In una Roma emozionante, l’autore racconta le vicende dei due protagonisti legati da un filo invisibile, ma potente.
Conosciamo più da vicino il nuovo romanzo di Diego Galdino grazie a qualche domanda.
- I protagonisti di Una storia straordinaria sono privati di qualcosa di essenziale. Luca ha perso la vista e Silvia è stata aggredita. Dove trovano la forza di rinascere?
Nell’amore, nella consapevolezza che non può piovere per sempre e che prima o poi apparirà un arcobaleno a cui aggrapparsi e tutto quello che sembra grigio tornerà colorato. Luca sarà l’arcobaleno di Silvia e viceversa.
- Lo stile di Una storia straordinaria indugia su un percorso sensoriale.
Come sei riuscito a immedesimarti nella cecità di Luca?
Ho guardato le mie figlie farsi una foto con Roma alle spalle e ho pensato: "Cavolo sembra la scena più bella di un film!". E poi ho chiuso gli occhi.
- Le citazioni disseminate nel romanzo sono parte della tua vita? Quali ti appartengono maggiormente?
Tutte quelle riguardanti il cinema, Roma e l’amore. Questo romanzo è la mia vita, in tutti i sensi.
- Una storia straordinaria è un inno all’amore, al destino. Credi che ognuno di noi sia legato da un filo del cuore?
Mi piace pensare che sia così. Ma a volte il gomitolo è molto grande da riaggomitolare e potrebbe volerci più di una vita. Confido nella certezza che l’amore non è mai in ritardo, si prende solo il suo tempo.
- Roma è una delle protagoniste indiscusse del tuo romanzo. Qual è il lato della città che hai voluto mostrare?
Roma ha un solo lato da mostrare per chi ne è innamorato. E io sono molto di parte, quando penso a Roma mi viene in mente sempre la frase latina "Ubi major minor cessat". Forse perché penso che Roma sia la cosa più grande di tutte.
- Hai stupito sempre i tuoi lettori nei romanzi precedenti per l’evoluzione del tuo stile. In cosa si differenzia Una storia straordinaria rispetto ai precedenti lavori?
Non si finisce mai d’imparare e di migliorarsi, il giorno che penserò di essere un grande scrittore, smetterò di scrivere per mettermi a fare i caffè dietro al bancone di un bar. Una storia straordinaria è il mio libro perfetto, è uno di quei libri che una volta finito di scriverlo ti fanno venire voglia di cambiare genere letterario.
- Ultima curiosità: qual è il luogo dove ami scrivere?
Dove tutti dormono.
Grazie a Diego Galdino per la disponibilità e se volete sognare trovate Una storia straordinaria in libreria!
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Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: Intervista a Diego Galdino, in libreria con "Una storia straordinaria"
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Davvero un’interessantissima intervista . Domande ben espresse e risposte soddisfacenti.