Intrighi e amori alla corte di Nabucodonosor II
- Autore: Maddalena Tiblissi
- Genere: Romanzi e saggi storici
- Categoria: Narrativa Italiana
- Anno di pubblicazione: 2023
Maddalena Tibilissi, da Nefertiti a Nabucodonosor, dalla regina sposa degli egizi al sovrano di Babilonia, dal XIV secolo al VII a.C., nel secondo romanzo storico-esotico dopo Nefertiti. La principessa dei Mitanni (Rossini Editore, 2022).
La scrittrice sarda mette la penna intinta di rosa e le conoscenze della storia di antichi popoli mediorientali al servizio di un altro dei suoi validi prodotti narrativi.
Intrighi e amori alla corte di Nabucodonosor II (Rossini Editore, luglio 2023, 360 pagine) è un nuovo romance nel quale continua ad animare situazioni, complotti e relazioni sentimentali d’impronta moderna, che attualizzano vicende politiche e liaison appassionate di migliaia di anni addietro. Soprattutto, rende vivi i personaggi e comprensibili i loro atteggiamenti, emozioni, azioni ed errori.
Il romanzo, avverte, è liberamente ispirato ad eventi tra i più importanti nella Mesopotamia del 600 a.C., quando l’Impero neobabilonese e il Regno dei Medi rafforzarono l’alleanza con un matrimonio dinastico.
Il secondo Nabucodonosor rese quelle terre le più ricche dell’Asia occidentale e Babilonia la più grande città di allora, con l’edificazione di grandi infrastrutture e il completamento dell’Etemenanki, la biblica Torre di Babele. Per alleviare la nostalgia della giovane sposa - ad Amitys, principessa dei Medi, mancava il verde lussureggiante della sua terra montagnosa - fece costruire i Giardini Pensili, una delle sette meraviglie del mondo antico, irrigati da un complesso sistema di cisterne e condutture d’acqua del fiume Eufrate.
Nell’ottobre del 605 avanti Cristo, all’avvio della storia, Nabucodonosor viene raggiunto da una notizia che avrebbe preferito non ricevere. È al comando di una spedizione militare in Egitto, il suo esercito avanza alla conquista, battendo inesorabilmente i nemici. Il principe non vede l’ora di comunicare al padre che ha inflitto una bruciante sconfitta al faraone, in una sanguinosa battaglia a Karkemi. Necao II ha sottovalutato la potenza babilonese e non si è reso conto dell’inutilità di accorrere in aiuto dell’ultimo re assiro, alla riconquista del potere a tutti i costi, ma senza capire ch’era tutto vano.
Un messaggero reale avverte Nabucodonosor che il padre Nabopolassar è morto: la dinastia di Isin e l’impero lo aspettano nella capitale come nuovo re, il preferito dal dio Marduk.
Al suo ritorno a Babilonia, spicca il contrasto tra l’accoglienza affettuosa e scacciapensieri che gli riserva la madre e le priorità politiche che il giovane sovrano ha bene in mente.
La regina si preoccupa di celebrare con un ricco banchetto il ritorno del figlio vittorioso. Chiede alla soprintendente dell’harem di sottoporle cinque o sei delle più belle concubine, per scegliere quale dovrà fargli compagnia. Lilismam, la prescelta, si prepara per la sera, fantasticando sulla notte con il giovane re. L’ha intravisto solo di sfuggita, in un corridoio, restando incantata: alto, muscoloso, bello, scrive Maddalena Tiblissi con naturalezza e maestria. Lo sguardo di fuoco lanciato verso l’harem aveva fatto sospirare e sognare tutte le ragazze. Nel breve istante del passaggio, aveva notato un sopracciglio diviso, di sicuro da un colpo ricevuto in guerra. Quella sera avrebbe sfiorato con sensualità la ferita. Gli avrebbe dato un figlio maschio e sarebbe diventata la sua sposa principale.
Nabucodonosor, invece, pur turbato dal ricordo del padre, ordina di riunire subito il Consiglio Reale, per presentarsi ai visir come nuovo monarca. Prima di entrare nella sala consiliare, raggiunge il tempio e chiede a Marduk il dono del coraggio e dell’equità. Tra un mese compirà trent’anni, secondo re della dinastia di Isin e discendente del grande Hammurabi, che non solo ha elevato Babilonia a capitale del più grande impero della Mesopotamia, soprattutto ha fatto scrivere il Codice delle Leggi, ricevuto direttamente dal dio della verità e della giustizia Samas.
Il romanzo, appena cominciato, ha una coprotagonista, che un anno dopo è in viaggio da Ecbatana, capitale dei Medi. Sul carro reale, scortato dalle guardie, la ventiquattrenne Amytis sta per arrivare a corte, accompagnata dalla nutrice Mandane, dalle ancelle e da cinque consiglieri del padre, che il futuro sposo Nabucodonosor ha convocato per definire l’alleanza tra i due Regni.
Il viaggio è lungo, stancante, più si avvicinano a Babilonia, più il territorio si fa piatto e la temperatura cresce. La principessa è turbata, perché allo scenario di montagne e foreste si è sostituita un’arida pianura a vista d’occhio, con rari alberi di palme.
Fin da bambina è stata promessa al principe, ora diventato re, ma non avrebbe immaginato di andare a vivere in una terra tanto desertica e calda. Da sempre le piace osservare la natura, il cambiamento delle stagioni, il comportamento delle persone. Ha verificato che il territorio influisce sul carattere della gente: nella sua città tutti sono riservati, fermi e rispettosi, come le montagne di roccia che li circondano. Con chi avrà a che fare a Babilonia, se il territorio è tanto piatto e aperto? E cosa si deve aspettare dal re? Dicono ch’è un bel giovane, ma sarà anche gentile, premuroso e dai modi garbati?
In fondo è un guerriero spietato e il suo cuore dev’essere indurito dalle battaglie, come quello di mio padre. La mia povera mamma è morta di crepacuore proprio per questo. Non si sentiva amata.
Il primo incontro tra loro è da straordinario romanzo d’appendice...
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