Io parlo, e continuerò a parlare. Note e appunti sull’Italia vista da Hammamet
- Autore: Bettino Craxi
- Genere: Politica ed economia
- Categoria: Saggistica
- Casa editrice: Mondadori
- Anno di pubblicazione: 2014
Intendiamoci subito: ho sempre ritenuto Bettino Craxi un perseguito, non un perseguitato dalla giustizia, un uomo politico che avrebbe dovuto affrontare fino in fondo le proprie responsabilità e il giudizio dei tribunali, e non trovare rifugio in quel di Hammamet.
Nei suoi articoli di prima pagina dell’Avanti!, il nostro si siglava come Ghino di Tacco, il famoso brigante del Medioevo, mentre per chi non ne nutriva simpatia era il cinghialone. Il mitico Forattini, nelle sue esilaranti vignette, lo rivestiva immancabilmente con un bel paio di stivaloni neri di mussoliniana memoria.
Senza dubbio, Craxi fu uno dei più importanti e carismatici protagonisti della Prima repubblica. Come leader seppe portare il Partito socialista, negli anni Ottanta, a percentuali di consensi rilevanti, rendondolo l’ago della bilancia tra i due grandi blocchi Dc e Pci.
Gli va riconosciuta la capacità di aver staccato il partito dal carro dei cugini comunisti, creando una forza politica più dinamica, moderna, spregiudicata, rispetto all’ingessata struttura antagonista della falce e martello, per poi però concludersi con la completa disfatta del Garofano rosso nel 1994.
Io parlo, e continuerò a parlare, pubblicato da Mondadori nel 2014, raccoglie gli scritti, le idee, le osservazioni di un Craxi battagliero, polemico e rancoroso nei confronti di quel mondo istituzionale di cui lui stesso fu per una vita intera uno degli attori principali. E’ un Craxi minato nel fisico per il diabete quello che parla, ma non certo domo nello spirito critico. I suoi strali non risparmiano niente e nessuno, a cominciare dal pool di Mani Pulite, allora guidato dall’aristocratico procuratore Francesco Saverio Borrelli.
La polemica amara, risentita e pungente colpisce politici, manager e figure più o meno minori che hanno preso parte al grande baraccone di corruzioni demolito dalle inchieste di Tangentopoli.
Si racconta un pezzo di storia di questo Paese, una storia di mazzette e tangenti, di misteri rimasti insoluti - in particolare e con puntualità il caso Moro - , di corruzioni elevate a sistema che non risparmiarono partiti, istituzioni e classi dirigenti. Tutti sono chiamati all’appello, non manca nessuno: Andreotti, Cossiga, Napolitano, Prodi, Scalfaro, per non parlare dei magistrati Colombo, D’Ambrosio, Davigo, Di Pietro, Boccassini, Ghitti.
L’ex segretario Psi "non dimentica" di dire qualcosa su un vecchio e, a quei tempi, autorevole socialista come Giuliano Amato, che ancora oggi calca il proscenio della politica e addirittura – si vocifera - con ambizioni quirinalizie. E certamente non possono non mancare considerazioni, recriminazioni e acidità su qualche esponente comunista di spicco uscito intonso da quella bufera politico-giudiziaria.
Una voce essenziale tutta da ascoltare questa di Bettino Craxi, per sentire che cosa ha ancora da dirci, senza prevenzioni di sorta.
Gli scritti sono stati raccolti, ordinati e curati da Andrea Spiri.
Io parlo, e continuerò a parlare. Note e appunti sull'Italia vista da Hammamet
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