A partire dal 5 aprile la Crumb Gallery di Firenze prepara un evento speciale. Si intitola Apocalisse e presenterà in esposizione fino al 25 maggio le opere della scultrice britannica Sophie Dickens. E, no, non si tratta di un caso di omonimia.
L’artista è la pronipote di Charles Dickens il famoso e prolifico romanziere inglese. E, nonostante le origini londinesi, possiamo ormai considerala una connazionale.
Oggi a Firenze la Crumb Gallery racconta la sua visione contemporanea che guarda con preoccupazione alle guerre in atto, ma senza perdere la speranza.
Sophie Dickens: l’arte e le sculture
Se la mostra si svolge a Firenze, il quartier generale dell’artista Sophie Dickens è la Liguria e nello specifico Pieve di Teco, centro nell’entroterra di ponente eletto a luogo di residenza e laboratorio creativo.
Sembra una di quelle singolari coincidenze del destino. Perché questo particolare angolo d’Italia, molto caro agli inglesi dei secoli passati, è stato scelto anche da Charles Dickens per un lungo periodo di residenza all’estero, quando prese casa a Genova assieme alla famiglia e ne fece il punto di partenza per i viaggi in tutta Italia.
Nonostante la parentela ingombrante e l’inevitabile curiosità suscitata dal passato della sua famiglia, Sophie ha saputo conquistare un posto di primo piano nel panorama artistico internazionale, creando allo stesso tempo un legame forte con il territorio di adozione.
A Pieve di Teco non a caso qualche anno fa ha installato i suoi “Lupi”, una scultura che simboleggia il dialogo necessario con l’ambiente e con il suo lento riappropriarsi degli spazi. L’opera è in linea con una poetica che fa riferimento alla natura, alla mitologia e all’iconografia classica, frutto di un lungo percorso creativo basato sugli studi a Londra e sull’osservazione dei lavori dei maestri del Rinascimento italiano conservati nei musei e nelle collezioni pubbliche: Michelangelo o Tiziano, fra gli altri.
Dagli anni della formazione si sviluppano un modus operandi e una poetica personalissima. E sculture inconfondibili: scheletri realizzati con sbarre di metallo poi ricoperti con pezzi di materiali lavorati. Spesso di recupero.
“L’Apocalisse” di Sophie Dickens: temi e significato della mostra
Ecco allora che la mostra a Firenze richiama alla contemporaneità tragica dei conflitti in corso e al conseguente caos che sempre deriva dalle scelte belliche. Il riferimento culturale fin dal titolo è chiaro: l’Apocalisse di San Giovanni Apostolo o Libro della Rivelazione nel Nuovo Testamento.
Interpretato come la profezia della fine del mondo. E ispiratore per tanti artisti: Cimabue, Giotto, Signorelli, i fratelli Van Eyck, Durer, Rubens, El Greco.
Sophie Dickens fa suo questo patrimonio di arte e ne reinterpreta il passaggio più evocativo, riguardante i 4 sigilli che dischiusi danno vita ai cavalieri dell’Apocalisse: guerra, morte, carestia e pestilenza. Cuore dell’esposizione sarà una statua alta due metri, raffigurante un cavaliere e un cavallo rosso fuoco.
“Guerra” è realizzato con tavole di recupero di larice, castagno e pino, unite a colla, inchiostro e pigmento rosso terra di Siena cui si deve il colore. Tutt’intorno le miniature dei quattro cavalieri e tanti disegni.
Perché le sculture prima di diventare materia nascono su carta, in un processo che è tutto rinascimentale. Linee a china definiscono volumi e movimento: sono gli studi preparatori che precedono la realizzazione delle opere.
La Crumb Gallery e l’arte declinata al femminile
Niente in questa mostra sembra lasciato al caso. Neppure la scelta degli spazi. Quello di via San Gallo 19/r, a Firenze, è un luogo simbolico, teatro di un’alleanza tra donne per le donne.
La Crumb Gallery si propone infatti come prima galleria europea dedicata interamente all’arte femminile, nata da una semplice idea: poiché le personali dedicate alla artiste sono ancora solo il 25 per cento del totale, l’area espositiva punta a ridurre in maniera concreta il gap presente nelle quotazioni e negli spazi dedicati. Ed è uno di quei, purtroppo rari, casi in cui il proposito diventa iniziativa concreta per le pari opportunità.
Così femminile e originalissimo è anche lo sguardo della mostra di Sophie Dickens: la denuncia delle conseguenze drammatiche dei conflitti che stiamo vivendo diventa anche messaggio di speranza connesso con la natura stessa dell’Apocalisse. Momento di passaggio, segna il cambiamento, la fine di una storia e l’inizio di un’altra e lascia spazio alla speranza che racconta la sconfitta del male.
La mostra alla Crumb Gallery è visitabile, a partire dal 4 aprile fino al 25 maggio, secondo il seguente orario: giovedì, venerdì e sabato dalle 16 alle 19, oppure su appuntamento.
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Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: A Firenze “Apocalisse” di Sophie Dickens: in mostra le opere della pronipote di Charles Dickens
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