L’Italia nascosta
- Autore: Carlo Vulpio
- Genere: Letteratura di viaggio
- Categoria: Narrativa Italiana
- Casa editrice: Skira
- Anno di pubblicazione: 2016
“L’Italia nascosta” (Skira, 2016), redatto dallo scrittore e giornalista del “Corriere della Sera”, autore d’inchieste e reportage culturali dall’Italia e dall’estero, Carlo Vulpio è il racconto di un viaggio in Italia e nella sua grande bellezza sconosciuta, attraverso luoghi che custodiscono un patrimonio culturale di enorme valore e di cui non si sospetta l’esistenza, nonostante sia sotto gli occhi di tutti.
Nel volume dedicato a trenta bellezze nascoste del nostro Paese, nato da una serie di reportage giornalistici all’origine pubblicati su “la Lettura”, supplemento culturale del “Corriere della Sera”, l’autore, applicando un metodo d’indagine specifico, imbastisce racconti che s’intrecciano con la storia dell’arte.
Nella tessitura
“del mio tappeto volante, la trama sarebbe stata la storia e l’ordito la storia dell’arte”.
Così Carlo Vulpio ha scoperto città, villaggi, chiese, abbazie, affreschi, mosaici e tutte quelle opere d’arte “celate” nella grande provincia italiana, che raccontano il nostro passato e ciò che siamo con la stessa forza, profondità e raffinatezza che l’Italia ha saputo esprimere attraverso i suoi più noti capolavori, e meglio di ogni altro Paese al mondo. Se il compagno di viaggio per Vulpio è stato il libro-guida “Viaggio in Italia” di Guido Piovene, è stato Vittorio Sgarbi a risvegliare dentro la mente e il cuore dell’autore la curiosità per l’arte e il bello, per la critica e la storia dell’arte, in seguito diventate studio e passione.
Negli ultimi sei anni frequentare insieme a Sgarbi mostre, chiese, ipogei e ascoltare le sue “lezioni” su dipinti, statue, monumenti,
“è stato come avere, gratis, un docente universitario personale, di più: un maestro”.
Ecco quindi, in ordine alfabetico, la descrizione di un viaggio che inizia ad Asciano, in provincia di Siena, dove sorge l’abbazia di Monte Oliveto Maggiore, complesso monastico fondato nel 1319 da Giovanni Tolomei, sede dell’abate generale della Congregazione benedettina di Monte Oliveto e che termina nel villaggio trogloditico di Zungri (Vibo Valentia). Girando per la nostra Penisola si può ammirare in Abruzzo, in una piccola frazione vicino a L’Aquila, la dolcissima, elegante, raffinata tardogotica “Madonna con Bambino” del trittico di Beffi del Maestro di Beffi (XIV secolo - XV secolo), nome con cui è conosciuto un pittore che operò in Abruzzo tra la fine del XIV e gli inizi del XV secolo. Il capolavoro protagonista di un trionfale tour negli Stati Uniti dal giugno 2009 al settembre del 2010, è ora conservato a L’Aquila nel salone della Banca d’Italia.
“Questo libro avrei dovuto scriverlo io. Mi sono distratto, e Carlo Vulpio mi ha rubato il soggetto e l’editore. Così ora io sono costretto a rileggermi per sapere dove sono stato e cosa ho visto. E Carlo, come un ventriloquo, parla al posto mio. Io mi mangio le labbra e lo maledico. Anzi: vorrei strillare. E invece lo devo ringraziare. Leggendolo mi conosco meglio, e mi ritrovo a camminare per l’Italia, mentre lui, chiuso in casa o in una stanza d’albergo, scrive per me” (Vittorio Sgarbi).
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