L’amore in gioco
- Autore: Callie Wright
- Categoria: Narrativa Straniera
- Casa editrice: Bollati Boringhieri
- Anno di pubblicazione: 2014
“All’età di 86 anni, Bob si trovava a cavallo tra due mondi, e ogni tanto sembrava scivolare nell’abisso che li separava”.
A Cooperstown, paese di duemila anime nel nord dello Stato di New York (USA), Bob Cole, scompenso cardiaco e deambulatore, era rimasto vedovo dopo tanti anni di matrimonio. Joanie aveva 12 anni meno di suo marito, l’ex infermiera era sempre stata una donna energica eppure una mattina Bob svegliandosi aveva scoperto che sua moglie, che dormiva accanto a lui da una vita, non respirava più.
“In 54 anni di matrimonio Bob non aveva mai previsto di dover vivere senza sua moglie, eppure ecco che il suo primo giorno di solitudine era già cominciato”.
Paradossalmente Joanie aveva tradito Bob a modo suo: lasciandolo solo. Ora iniziava per l’anziano uomo una nuova vita a casa di sua figlia Anne, sposata con Hugh Obermeyer e madre di due figli adolescenti, il diciottenne Teddy “affabile e benvoluto” e la sedicenne Julia sensibile e intelligente. All’interno dell’abitazione vittoriana a due piani della famiglia Obermeyer qualcosa iniziava a scricchiolare, l’unione tra Hugh, direttore e preside della Seedlings School e Anne di professione avvocato, non era più salda come un tempo.
“Su una scala da uno a dieci, dove dieci rappresentava la felicità coniugale e uno il divorzio, Hugh non aveva un’idea di quale posizione occupassero lui e Anne”.
Marito e moglie ora avevano due vite molto piene che si svolgevano in due sfere sempre più separate. Tanti anni prima Anne lo aveva scelto e Hugh “aveva acquisito sicurezza alla calda luce del suo desiderio”. Ora con Caroline, la madre divorziata del piccolo alunno Graham, l’uomo si era ricordato cosa voleva dire sentirsi necessario.
“Aveva ripensato agli occhi di Caroline, più scuri di quelli di sua moglie, più simile a un mare che a una piscina”.
L’amore in gioco (titolo originale del volume: Love All, Bollati Boringhieri, 2014, traduzione di Silvia Pareschi) è il primo romanzo dedicato “a mamma e a papà” della scrittrice statunitense reporter di Vanity Fair. Già autrice di short stories, Callie Wright, che vive a Brooklyn, compie un’interessante e veritiera indagine dei comportamenti dei singoli componenti di una piccola città di provincia, una comunità di persone mai banali, simpaticamente imperfette.
“Si comportavano come se avessero scoperto Shangri-La, come se quello fosse rimasto l’ultimo centro rimasto sulla terra, ma Cooperstown aveva i suoi problemi, come qualunque altro posto”.
C’era chi si sentiva in colpa a causa della morte del fratello, chi era indecisa sul ragazzo al quale donare il proprio cuore, chi si sentiva smarrito e chi invece amava esaminare ogni cosa finendo con l’essere “fastidiosamente analitica”. A fare da trait d’union tra passato e presente è il volume La cura del sesso scritto nel 1962 sotto pseudonimo da Isabel Moore, la scrittrice newyorkese sulla quarantina che aveva preso una casa in affitto a Cooperstown negli anni Sessanta nel quale erano raccontati per filo e per segno tutti i peccati e i segreti della borghesia cittadina “come a Peyton Place”. Un romanzo scandaloso come questo che era un totale smascheramento degli abitanti del paese avrebbe potuto rovinare vite, matrimoni e anche cambiare il destino di una famiglia.
“Aborti, stupri, relazioni scandalose: se l’autrice aveva cominciato il racconto con qualche briciola di verità, alla fine Cooperstown risultava così deformata che Bob non la riconosceva più”.
L’amore in gioco
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