L’anno dei cavoli a merenda
- Autore: Elia Rossi
- Anno di pubblicazione: 2014
Elia Rossi ha ventotto anni e abita a Novara. Si è laureato in filosofia e per ora ha pubblicato alcuni racconti brevi. L’anno dei cavoli a merenda (Alcheringa, 2014) è il suo primo romanzo. In esso ha cercato di rielaborare i propri miti letterari, a partire da John Fante, collocando i loro "temi" nella realtà provinciale italiana e provando ad affrontarli con la comicità. L’autore ci racconta il libro.
- Chi è il protagonista del libro e da cosa deriva questo titolo?
Nicola Cardani è predestinato da Dio a combinare qualcosa di grande. Non crede in Dio e non sa nemmeno cosa sia questo qualcosa che deve combinare. Ma per tutta l’infanzia e l’adolescenza vive in questa certezza.
L’anno dei cavoli a merenda racconta il suo passaggio all’età adulta. Il momento in cui deve fare i conti con le contraddizioni di questa fede. Con la possibilità che nessuno lo abbia predestinato a nulla e che non ci sia niente che lo farà emergere dalla realtà di provincia estrema in cui è nato. L’anno dei cavoli a merenda è così una sorta di "ultima mossa", di "o la va o la spacca": un purgatorio vorticoso e all’ultimo respiro, in cui il protagonista deve giocare tutte le sue carte a disposizione per capire cosa ne sarà della sua vita. Se essa non sia... tutta lì.
- Cosa succederà al protagonista in quest’anno?
Durante l’anno dei cavoli a merenda, Nicola Cardani è costretto a giocare una partita vitale in un campo abbandonato: la provincia estrema di Sangiate, immersa tra le zanzare e una strada statale desolata. Una realtà quasi da far west, al cui centro c’è suo padre, un uomo goffo che in passato si è conquistato il ruolo di eroe del paese, per il gesto di coraggio estremo che ha compiuto. Ma anche il nonno, detto Nuvolari per la sua abilità nello schizzare da un posto all’altro sulla sedia a rotelle. Ma in questo gioco duro trovano spazio anche l’amore (difficile e confuso) di Marina e l’amicizia grottesca di Camìlo. Le persone che lo aiuteranno ad affrontare la vera prova: riuscirà Nicola a dire la verità sul suo più grande idolo, il partigiano che rappresentava l’unico centro di gravità morale del paese?
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