L’appartamento
- Autore: Mario Capello
- Categoria: Narrativa Italiana
- Anno di pubblicazione: 2015
L’appartamento è al centro di una storia che incrocia e separa le vite di due persone, il giovane agente immobiliare Angelo e l’amico anziano con il suo manoscritto. Una storia narrata in prima persona, coinvolgente e molto appassionante. Un racconto breve, intenso, evocativo. C’è mistero e la storia, la nostra più recente, in questo nuovo libro del valente scrittore torinese Mario Capello (L’appartamento, Tunué editore, 2015). Tra i due protagonisti del racconto nasce un rapporto di amicizia, vissuto da Angelo come una sfida, da stratega in una partita a scacchi poiché dietro la gentilezza e la compostezza del signore settantenne si celano segreti mai svelati del nostro passato. Un passato con il quale l’amico anziano dovrà fare i conti: i difficili anni settanta, gruppi paramilitari, complotti e i servizi segreti deviati. Una storia italiana non priva di verità occultate. La narrazione alterna vicende tra passato e presente e interseca sentimenti, emozioni, delusioni, conducendo il lettore nelle pieghe dell’animo dei due protagonisti. Angelo è agente immobiliare da circa un anno, dopo aver lasciato alle spalle il suo lavoro nell’editoria. Fino a poco tempo prima leggeva manoscritti, correggeva bozze. Un lavoro precario mascherato da libero professionista, lo definiva. Era pagato poco ma aveva il privilegio di cercare buone storie, e andava bene così. Non era un uomo ambizioso, amava il suo lavoro, perché amava i libri. Ma l’editoria era cambiata, gli scrittori erano a volte una delusione, starci insieme ai festival letterari significava combattere contro noia e nausea, e le loro storie poi, sempre più povere gli provocavano oramai un’insofferenza fisica.
“Pensai … come vendere case e leggere manoscritti fossero più simili di quanto avessi pensato. A come entrare nelle storie degli altri fosse un pertugio, un buco in cui affondare lo sguardo dentro una camera oscura. Ci avevo rinunciato, certo. E non senza rimpianti: in fondo era l’unica cosa che pensavo di saper fare. Ma in quel momento ero sicuro. Avevo rinunciato a vederla specchiata, la vita, per entrarci. Per farne parte davvero.”
L’incontro con il signor Ferrero e la moglie, nel tentativo di vendere un appartamento, sembrava quella mattina non portare a nessuna conclusione. Volevano acquistare una casa per il figlio, un regalo importante, ma l’appartamento si presentava un po’ malandato anche se agli occhi dell’anziano signore non pareva essere rilevante. Era immerso nei suoi pensieri, lontano da ciò che vedeva e ascoltava. Angelo iniziò a chiedersi chi fosse e perché ne stesse subendo il fascino. Arginava i pensieri allo stesso modo, come faceva lui la sera quando si ritrovava solo in cucina davanti ad un piatto della sera prima o nelle stanze con a terra gli scatoloni ancora ricolmi di libri. I suoi pensieri spesso vagavano altrove, nel cercare un perché quando rimaneva fermo immobile nell’ombra della notte sotto casa della moglie, nella speranza di ritrovare nella memoria passi indimenticabili, creduti persi per sempre; o agli anni dell’università nel suo appartamento di studente, che aveva accolto Marzia e il piccolo Marco, cullato di notte per farlo addormentare. E poi le serate trascorse in silenzio, le accuse dolorose come strumenti chirurgici, ascoltate fumando stando seduto nella sua poltrona da studente, nella sua camera da studente. La loro vita dapprima insieme, aveva iniziato a correre su strade parallele ormai distanti, una separazione dolorosa che aveva imparato ad accettare. L’incontro con il distinto e severo signor Ferrero sembrava aver messo scompiglio nella sua vita e la loro amicizia inattesa, fatta di giornate trascorse insieme e di passeggiate notturne, sarà vissuta come un’inaspettata complicità, fino a quando gli chiederà di leggere il suo manoscritto, il romanzo della sua vita, con il quale Angelo dovrà confrontarsi.
“Camminavamo per le vie silenziose, sotto la luce morbida dei lampioni. Qualche chiacchiera sui conoscenti comuni. Una sigaretta, di quando in quando. Cosa c’era di più normale di un anziano che porta a spasso il cane? Nulla. Ed era come se quella normalità, che Ferrero sembrava emanare come un fluido, connaturata ai suoi gesti, si riverberasse su di me. Come un carisma in un rito religioso.“
L’appartamento è un romanzo straordinariamente malinconico e pieno di poesia. Un incontro tra due persone che ci accompagna a varie riflessioni sulla vita, sul tempo che passa, sui dolori del cuore e sul segreto. Una storia accattivante il cui finale, imprevedibile e originale, sorprenderà il lettore.
L'appartamento
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