L’equazione della colpa di Arianna Lombardelli

Anna non ama più suo marito. Hanno due figli insieme, lei è sempre stata un animo libero, ribelle, ha lasciato i paesaggi aspri e focosi della sua Puglia per trasferirsi a Roma a tentare la fortuna, perché lei era promettente, perché il suo futuro sembrava dover brillare a tutti i costi. Una laurea importante e un aspetto attraente, con profondi occhi scuri e quel fascino mediterraneo che non tutte possono avere, non l’hanno salvata, però, dal fallimento di un matrimonio che sembrava un sogno semplice e brillante ma duraturo.

Così Anna deve ripercorrere la sua vita attraverso l’aiuto di uno psicologo di fiducia che possa invogliarla a capire i suoi errori e quelli della sua famiglia. Inizia a scandagliare le sue aspirazioni, i suoi sogni perduti, riscoprendosi bambina egocentrica e sola, impaurita dalle relazioni e che le rifugge. Ricorda i momenti belli con Alessandro e le cadute, l’incontro fatale con quello che diventerà il suo amante, le tante lacrime di Giacomo, suo figlio, che a un certo punto non la riconosce più, e le difficoltà di Sole, la figlia minore, che le somiglia tantissimo nell’aspetto, di comunicare i suoi turbamenti.

L’equazione della colpa di Arianna Lombardelli (Mondadori, 2021) è uno schema perfetto di azioni ed effetti, di scelte e conseguenze, che racconta le ferite di una famiglia la cui madre, che è al centro di tutto, prova a rammendare. Ma così complessi sono i rapporti personali che Anna continua a sbagliare con i suoi figli, che non comprende e coinvolge nella sua guerra personale con Alessandro; gli sputa contro odio che le ritorna indietro perché la vita è una roulette russa che gira in un verso e poi in un altro.

Un romanzo profondo, che racconta con sguardo lucido e crudele le macerie di un rapporto ormai logorato, il funerale di un matrimonio che è anche una rinascita, la ritrovata consapevolezza della propria natura. I paesaggi e le ambientazioni del romanzo hanno un potere tridimensionale e riescono a trasportare il lettore al centro degli eventi: nella parte più chic e borghese di Roma, dove Anna conosce e conquista il suo amante, nella Bari profumata di mare dei suoi ricordi, con la madre che è un pozzo di sapienza ma che conosce soltanto il dialetto.

L’equazione della colpa è una lettura intensa, capace di stimolare sensazioni reali. Le pagine trasudano di angosce contemporanee e attuali, ed è come se il fallimento del matrimonio di Anna sia un po’ il nostro fallimento, perché avremmo voluto consigliarla a fare scelte migliori, consolarla asciugandole le lacrime, e invece possiamo soltanto ricalcolare l’equazione della colpa, ridistribuendo pesi e importanze e ricordando che ogni incognita ha una sua responsabilità.