L’eredità
- Autore: Carla Cerati
- Categoria: Narrativa Italiana
- Casa editrice: Marsilio
- Anno di pubblicazione: 2013
La storia raccontata ne "L’eredita" (Marsilio, 2013) è quella di Federico Ceratti: figlio dell’autrice Carla Cerati (chi dei due avrà scelto di mettersi o togliersi una “t”?) prima ancora che editore (ha collaborato o creato in prima persona riviste come “Sipario”, “Scena”, “Riza Psicosomatica”, “Librinovità-LaRivisteria”, “il Giornale della Natura”, etc.), e fautore di numerose iniziative con finalità etiche (dalla promozione dei prodotti del commercio equo-solidale alla tutela dei diritti della persona), come la manifestazione Piazze Solidali.
Una vita che si interrompe bruscamente il 24 settembre 2008 quando, a Milano, un incidente stradale pone su questa esistenza il più drammatico dei “The end”.
La parte iniziale, che è narrata con evidente e comprensibile dolore dalla madre, è dedicata soprattutto al vuoto creato dalla scomparsa. Man mano che le pagine scorrono però, questo vuoto si riempie di immagini di vita vissuta, pensieri, aneddoti. Così la pressione sul lettore, che nello scritto cupo si faceva un po’ sentire, si alleggerisce.
“L’eredità” si trasforma nel racconto di una vita vissuta pericolosamente. Il ritratto di un ribelle che ha sognato, amato, combattuto, sbagliato, perso (ma anche vinto), ma non per questo si è sentito mai sconfitto. Così Federico Ceratti ha finito col lasciare a chi resta un’importante… eredità. Un’eredità morale certo, ma anche una figlia, Mimosa, che non festeggerà il suo diciottesimo compleanno col padre.
Non mancano, quindi, momenti dedicati alle relazioni famigliari e alle divergenze generazionali.
Una piccola parte del libro è dedicata alle canzoni che Federico aveva scritto e inciso a tempo perso. Aspetto che viene sottolineato nel sottotitolo (“Idee e canzoni di un sessantottino: Federico Ceratti”), che deve aver tratto in inganno più di un libraio, visto che ho trovato spesso e volentieri questo volume, erroneamente, nella sezione musica di molte librerie, accanto a Ligabue e i Led Zeppelin.
Bello e toccante. Un romantico amarcord con le tinte un po’ sbiadite della pellicola 8mm che sa piacevolmente di anni ’60.
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Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: L’eredità
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