L’imprevedibile ruota del destino
- Autore: Andrea Bolognesi
- Genere: Romanzi e saggi storici
- Categoria: Narrativa Italiana
- Casa editrice: Giraldi Editore
- Anno di pubblicazione: 2023
Nuovo romanzo per Andrea Bolognesi, toscano, autore di opere e saggi di carattere letterario e storico, la cui trama si basa su un fatto di cronaca nera avvenuto nel 1768 a Trieste, città porto franco progettata e voluta in tutta la sua magnificenza, cambiandone il destino, dall’imperatrice Maria Teresa d’Austria.
L’imprevedibile ruota del destino (Giraldi Editore, 2023) narra l’incontro tra due forestieri, un emerito sconosciuto e un personaggio molto illustre, che si concluderà con un omicidio e il processo presso il tribunale dell’Inquisizione.
Il fascicolo con gli atti originali del processo, con la sentenza di colpevolezza e conseguente pena capitale ( la ruota) dell’imputato, sono stati portati alla luce soltanto negli anni sessanta e sono ancora oggi conservati nell’Archivio Diplomatico della Biblioteca Civica di Trieste.
La storia dei due viaggiatori è stata anche la trama di un racconto di Roberto Bazlen, uno dei più grandi consulenti dell’editoria italiana del Novecento, amico di Svevo e Joyce, che la definì:
Culturalmente come il primo avvenimento importante successo a Trieste
Trieste, snodo di commerci, era nella seconda metà del ‘700 una terra di incontro tra culture diverse, una città mitteleuropea con politiche tolleranti verso gli stranieri e di libertà religiosa. Divenne ben presto un luogo di riparo per spie, navigatori e burocrati dell’Impero, e le caffetterie dove si contrattava e si barattava, luogo di intrallazzi, scandali e intrighi.
L’imprevedibile ruota del destino è un racconto storico che affascina fin dalle prime pagine, per la bellezza della città, per i due personaggi così lontani e straordinariamente vicini, per l’Inquisizione Romana. Importante perché ci consegna uno degli ultimi atti dell’istituzione ecclesiastica fondata per indagare, e insinua il dubium fino alla fine della storia.
Francesco Arcangeli era un povero cuoco toscano disoccupato, poco meno di trent’anni, non di bell’aspetto, con il viso butterato dal vaiolo, con i capelli raccolti in una coda, con indosso calzoni di lana ed una velata con bottoni di metallo bianco, e incontrerà nell’Osteria di Trieste, Giovanni, al tempo Johann Joachim Winckelmann, fondatore dell’Archeologia moderna, uomo colto, elegante, benestante sui cinquant’anni, di bell’aspetto, alto e longilineo, con capelli cortissimi e brizzolati coperti da una parrucca alla moda, con indosso velate con bottoni di pregio. Francesco era nato in una famiglia povera che viveva nei boschi sopra Pistoia. Aveva lasciato il paese per fare il cuoco e si trovò ben presto in carcere per aver rubato. Era giunto a Trieste in cerca di lavoro, ma in città sembrava non ci fosse una opportunità. Anche padre Antonio Bosizio, gesuita e influente personaggio della Curia, che lo aveva conosciuto in carcere, gli consiglierà di andare via, o di adattarsi ad altro. In tasca aveva pochi denari per imbarcarsi per tornare a Venezia da sua moglie, a stento avrebbe potuto pagare l’alloggio, e gli venne in mente, alla vista di quel gentiluomo elegante, di proporsi come servo o compagnia di viaggio, pur di racimolare un po’ di monete. L’incontro con Giovanni sembrò ai suoi occhi un segno del destino. Giovanni proveniva da Vienna e doveva raggiungere al più presto Roma.
Winckelmann era era nato in Sassonia, di umili origini aveva pagato da sé i suoi studi facendo il precettore presso famiglie benestanti e nobili. Luterano si era convertito al Cattolicesimo, trasferito a Roma divenne bibliotecario del cardinale Alessandro Albani, a sua volta bibliotecario del Papa, e successivamente nominato Prefetto delle antichità del Vaticano.
Uno dei più importanti storici dell’arte, fondatore dell’archeologia, esponente di spicco del Neoclassicismo, era un uomo che tutte le Corti e le Università conoscevano, ma anche un uomo di mondo: era sua abitudine sedurre giovani allievi. La conoscenza tra i due sarà fitta nei giorni a seguire; passeggeranno per la città gustando prelibatezze, i pendoli e i buzulad, nella pasticceria migliore in città.
Portami a passeggiare, voglio dimenticarmi dei libri, delle cose da scrivere e dei pensieri che da troppo tempo mi assillano.
Giovanni raccontava di Roma, di Firenze, della bellezza tramandata dagli antichi, dei corpi maschili perfetti di candido marmo dei quali ci si può innamorare, ed anche Francesco raccontava di sé, della sua vita, inventando avvenimenti e persone, nel mentre in cuor suo pensava a quell’uomo così colto che doveva nascondere qualcosa. Insieme come vecchi amici, insieme come amanti. Francesco si faceva coraggio pensando a una generosa ricompensa, mentre Giovanni lo ringraziava come un vero amico per aver impedito che la sera, la noia e lo sconforto si impossessassero di lui. Fin quando, una sera, venne accoltellato a morte e Francesco accusato dell’omicidio. L’imperiale bargello del porto franco di Trieste, Giovanni Zanardi, nel condurre le indagini verrà a conoscenza della sua vera identità, Johann Joachim Winckelmann, uomo di letteratura e arte, persona potente e protetta dallo Stato Pontificio, e che il gentiluomo viaggiava in incognito.
Francesco, dal canto suo, replicava alle accuse di omicidio dichiarandosi innocente; era stato aggredito e aveva dovuto difendersi da Giovanni che gli rivolgeva pesanti accuse: sei tu allora la spia?
Per Zanardi la vicenda non era chiara, molti punti oscuri a tal punto da sembrare non fosse neanche estranea la Compagnia di Gesù.
La ruota imprevedibile del destino, con il suo concatenarsi di fatti e pensieri, talvolta illogici, aveva fatto il suo corso beffardamente.
Con la loro vicenda personale coinvolgono la curia di Roma, la corte imperiale di Vienna e i Gesuiti impegnati a lottare per la loro sopravvivenze, scrive l’autore, il destino è stato capace di paradossi imprevedibili: come far convergere storie che non avrebbero mai dovuto incontrarsi e servirsi del falso per far emergere il vero.
Alla fine un interrogativo sarà rilevante: forse tra violenza, fede, omosessualità, un oscuro complotto?
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