L’indemoniata. Nascita ed evoluzione di una sindrome da possessione
- Autore: Armando De Vincentiis
- Genere: Psicologia
- Anno di pubblicazione: 2012
Avversione al sacro? Forza bruta? Convulsioni/levitazioni in stile horror-movie? Glossario arcaico e misterioso? Se siete adusi alle panzane a-scientifiche correte dal primo esorcista che avete sottomano e fatevi benedire, in caso contrario leggetevi lo studio che Armando De Vincentiis dedica a un caso di presunta possessione diabolica e rientrate sul pianeta Terra.
L’indemoniata. Nascita ed evoluzione di una sindrome da possessione è uscito nel 2012 per le edizioni Libellula. Sin-dro-me, avete capito bene, né più né meno che un disturbo bronchiale, soltanto con risvolti più spettacolari. Nel caso clinico commentato da De Vincentiis il diavolo c’entra infatti come i cavoli a merenda; c’entrano piuttosto il sacrosanto insorgere delle prime pulsioni sessuali di una fanciulla in fiore, un contesto familiare ossessivo e bigotto, consequenziali attacchi di panico da parte della ragazza e un manipolo di preti-esorcisti che altro non fanno se non alimentare il fuoco della suggestione collettiva. Leggete quanto scrive l’autore nella parte del libro dedicata all’analisi socio-psicopatologica della vicenda:
“Riteniamo che lo stesso rituale esorcistico abbia una valenza iatrogena in grado di creare, dal nulla, l’esperienza demoniaca. In altri termini: è il rituale che costruisce le fattezze del diavolo”.
E più avanti:
“In ‘Studio dei fenomeni di possessione’, lo psichiatra Vincenzo Mastronardi evidenzia che proprio durante un rituale esorcistico gli stessi sacerdoti, con i loro rituali, possano rinforzare le convinzioni dei soggetti, di essere posseduti, con dei meccanismi simili all’ipnosi”.
Idem come sopra per quanto allestito nei circhi di isteria e condizionamento di gruppo che vanno sotto il nome di preghiere di liberazione. Parafrasando il film di Bresson: il diavolo probabilmente, anzi per niente. La radice del proliferare delle credenze magico-demoniache nell’ex Belpaese va rintracciata nell’imprinting catto-superstizioso di molti di noi (avete mai conosciuto un buddista indemoniato? Tra le infinite malefatte che attribuiamo a Satana possiamo accusarlo anche di discriminazione religiosa?) e nella fragilità psicologica di soggetti-vittima, che si addossano la "colpe" di famiglie ultra-disfunzionali, recitando (in assoluta buona fede) il ruolo - degno di Oscar - del/lla posseduto/a.
In realtà non occorre detenere una cattedra di psicologia dell’inconscio per rintracciare in noi stessi la tendenza ad attribuire “a terzi” (meglio se a entità ultramondane) azioni o pensieri che per disparati motivi non riconosciamo come nostri. In altre parole, per tornare a Rosa (la ragazza protagonista del saggio di De Vincentiis): poiché non sa "autorizzarsi" a vivere serenamente la propria sessualità, nonchè l’affrancamento dalla madre (bigotta, invasiva e borderline essa stessa), ricorre all’influenza demoniaca attribuendole paternità di pensieri e parole “altrimenti a lei estranei”. Le ottuse convinzioni genitoriali (la mamma è una ex-suora) e il micro-contesto religioso che frequenta concorrono al quadro sociopatico, in un processo a catena di pratiche e atteggiamenti deliranti (il crocifisso sotto il cuscino per verificare l’avversione al sacro della ragazza, le macchie sui muri di casa interpretate come forme sataniche, i DAP come rifiuto ad accostarsi alla chiesa), socialmente stratificate, al punto da suscitare sgomento.
A dispetto di un titolo dalla salda presa commerciale, “L’indemoniata” ha un taglio scientifico, e avvince in virtù esclusiva di questa ragione. Astenersi dalla lettura i seguaci di Giacobbo e/o gli spettatori di “Misteri”.
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Dalle parole lette dalla vostra pagina mostra chiaramente che questo è un libro manipolato usando l’avversione generale verso la Chiesa e alle sue dottrine per coprire una verità fondamentale che esiste un autore del male, il diavolo e le sue manifestazioni sono piu che auto-evidenti.
Devo anche dire che la Chiesa agisce sempre con cautela prima di procedere col rito dell’esorcismo.
Se c’è una cosa che non ho riscontrato leggendo il saggio del dr. De Vincentiis è il livore nei confronti dell’istituzione ecclesiastica. La vera differenza con la corposa bibliografia "terroristico/spettacolare"sull’argomento mi è parso di rintracciarla, al contrario, nell’onestà (nonchè nell’assoluta plausibilità) dell’approccio scientifico. Mi rendo conto che a qualcuno possa apparire consolatorio un universo popolato da entità trascendentali principi primi di Bene e Male, ma di tanto in tanto (anche per una questione di dignità personale: siamo uomini o struzzi?) sarebbe bene provare a chiamare le cose col loro nome. La sintomatologia schizofrenica nei suoi aspetti più eclatanti, soprattutto se alimentata da un contesto propenso alle pratiche magico/superstiziose, può essere letta come possessione diabolica.
Inoltre mi piacerebbe essere edotto maggiormente sulla così detta "prudenza in materia di esorcismi " della Chiesa: ho letto diversi libri del Re degli Esorcisti - l’immarcescibile Padre Amorth - e lì dentro c’è davvero di che rabbrividire. Ma per il pregiudizio, l’ignoranza, la furbizia che si evincono da quei racconti di fantascienza. Amen.