L’isola dell’amore proibito
- Autore: Graves Tracey Garvis
- Genere: Romanzi d’amore
- Casa editrice: Garzanti
- Anno di pubblicazione: 2013
Intenso, appassionato, geniale. Sono solo alcuni degli aggettivi che si potrebbero utilizzare per descrivere “L’isola dell’amore proibito” di Graves Tracey Garvis (Garzanti, 2013), un romanzo che rompe ogni tabù ma lo fa con eleganza, senza mai essere volgare, senza strafare né forzare una trama che scorre via leggera tra le dita di un lettore che non può fare a meno di sfogliare una pagina dopo l’altra, senza sosta. La voglia di continuare a leggere è pari solo alla paura che il libro finisca troppo presto e quando finisce davvero, ci si ritrova a desiderare un seguito, a voler rileggere altre mille volte perché la storia di Anna e T.J. è quella che ciascuna di noi vorrebbe vivere: una storia da romanzo, certo, ma al tempo stesso viva e vera come se l’avessimo vissuta in prima persona. È questa la magia della scrittura della Garvis: parole che tessono immagini e dialoghi vividi, autentici, in grado di ricreare una realtà da sogno che forse non vivremo mai, ma in cui è lecito non perdere mai la speranza.
Anna e T.J. sono una donna e un ragazzo così distanti che le loro vite potrebbero non incrociarsi mai. Di più: non dovrebbero incrociarsi mai, visto che lei ha quasi trent’anni e lui solo sedici. Anna è la sua insegnante estiva, T.J. è un ragazzo con poco voglia di studiare e gli ormoni scombussolati dall’adolescenza, il desiderio che prende corpo ogni volta che sente il profumo di Anna accarezzargli il viso. Eppure Anna è solo una delle tante, sogno erotico adolescenziale destinato a svanire con la maturità, un lavoro e delle donne vere, più accessibili. Tutto questo se la vita di Anna e T.J. scorresse su binari regolari, spedita come un treno verso la meta di un’esistenza come tante, banale e rassicurante. Ma nel caso di Anna e T.J. il destino si mette di mezzo. In naufragio su un’isola sperduta, unici superstiti, e gli anni passati insieme tra oceano e spiaggia e i pericoli che si annidano sulla terraferma, fa sì che le convenzioni sociali sbiadiscano lentamente, mentre il corpo di T.J. giorno dopo giorno diventa quello di un uomo e Anna sente che resistere all’attrazione che prova per lui sarebbe un sacrificio inutile… cos’ha valore, quando si potrebbe morire l’indomani, e la salvezza è solo una chimera? Conta l’istante, l’attimo che fugge via veloce, l’occasione perduta che potrebbe essere l’ultima.
La scrittura della Garvis oscilla sapientemente tra pudore e spudoratezza, riempiendo di passione ogni gesto, ogni parola e tacendo sentimenti che riescono comunque a emergere con forza dal racconto. Un romanzo imperdibile per tutte le romantiche, per chi ha voglia di sognare e vivere l’impossibile, che sa farsi possibile se solo ci crediamo, smettendo di credere che qualcuno possa dirci chi possiamo amare e chi invece no.
L'isola dell'amore proibito
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Accettereste un impiego estivo come insegnante privata per un ragazzo di una quindicina d’anni più giovane di voi? Probabilmente sì, se il posto di lavoro fosse un’isola delle Maldive, dove dovreste essere ospiti della famiglia del vostro allievo, e se lasciaste alle vostre spalle, in stand-by, una storia d’amore ormai stanca e senza sbocchi. Anna lo fa, e si ritrova insieme a T.J. (il vero nome non lo sapremo mai) su di un volo interno fra le isole. Il pilota, però, ha un malore, e riesce appena in tempo a operare una specie di atterraggio di emergenza vicino a un’isola disabitata. Anna e T.J. si salvano, ma senza alcuna possibilità di chiamare soccorso, e con le mille problematiche di chi si ritrova solo, senza difese di alcun genere, in un ambiente solo parzialmente ospitale.
Fra lotte per la sopravvivenza e dolore per chi li crede morti, Anna e T.J. passano sull’isola alcuni anni, durante i quali, inevitabile, fra di loro scoppia la passione. Entrambi belli, Anna più giovanile della sua età, T.J. più maturo della sua, lasciano che la solitudine e i comuni obiettivi di ogni giorno cementino la loro unione, annullando la differenza di età che normalmente sarebbe insormontabile.
Ma è, paradossalmente, proprio lo tsunami, portatore di morte e distruzione, a rappresentare la loro salvezza. Anna e T.J. si ritrovano improvvisamente catapultati di nuovo nella vita reale, fra lo choc del rivedere le famiglie che li credevano ormai perduti, la difficoltà del riabituarsi alla società e la curiosità morbosa di giornalisti e opinione pubblica, visto che non è stato possibile nascondere quello che tutti hanno immaginato sin dal primo momento. Forse à la società che non è pronta ad accettare un rapporto come il loro, forse sono Anna e T.J. a non essere abbastanza maturi: fatto sta che la loro storia sembra dover finire. Ma un romanzo d’amore non sarebbe tale senza lieto fine…
Una lei che potrebbe essere la madre del suo lui, o quantomeno la sua sorella maggiore. Aggiungete il sogno romantico per eccellenza (isolarsi completamente, dimenticati dal mondo, con l’oggetto dei propri desideri), bilanciate con l’agrodolce del ritorno alla vita di tutti i giorni, e avrete una tematica sicuramente capace di risvegliare interesse. Detto questo, il romanzo è scorrevole e si lascia leggere piacevolmente, ma è pur sempre un romanzo rosa il cui scopo principale è far sognare le lettrici, e come tale non va molto oltre. Il suo maggiore pregio, veramente raro al giorno d’oggi, è quello di riuscire a interessare senza volgarità: chi si aspettasse bollenti (in ogni senso) scene di sesso sotto il sole o all’ombra delle palme, passi tranquillamente oltre e salpi verso altri lidi (o altre sfumature). Lo stile è garbato, e la narrazione, a due voci (si alternano Anna e T.J.) accompagna la lettrice con grazia fino all’epilogo. D’altra parte, il tutto risulta irreale, addirittura con una punta di stucchevolezza, nel suo buonismo esasperato. Nessun conflitto fra Anna e T.J., che pure dovrebbe sopportarla poco in quanto insegnante: anzi, già alla partenza il ragazzo mostra di gradirla molto. Nessuna vera resistenza al loro rapporto da parte di parenti e amici: vogliono solo vederli felici. Nessuna ribellione da parte dell’ex di Anna, solo un maldestro tentativo. Gli stessi eventi luttuosi o la malignità della gente rimangono a margine, appena accennati, come a temere che possano disturbare l’incanto della storia. Un mondo di zucchero e nuvole, che può risultare troppo dolce.
L’isola dell’amore proibito- Tracey Garvis Graves
Descritto come “un successo mondiale” per le oltre 200.000 mila copie vendute solo negli Stati Uniti,questo libro viene pubblicato in Italia nel 2012 da Garzanti. La storia di un naufragio,e di un rapporto a due che si evolve col passare del tempo sull’isola deserta...
Quando Anna Emerson,insegnante d’inglese trentenne,parte per le Maldive con T.J.,il ragazzo sedicenne a cui deve dare ripetizioni estive (T.J. aveva avuto il cancro e si era dovuto curare, per cui aveva perso l’anno),di certo non immagina neanche lontanamente che finiranno naufraghi su un’isola deserta. Invece è proprio quello che succede: la famiglia di T.J. era già in Malesia per le vacanze da qualche giorno,e lei ed il ragazzo li avrebbero raggiunti li. Stare fuori quell’estate le sarebbe servito anche a riflettere sulla sua lunga relazione col fidanzato,che sembrava in stallo. Il volo Chigaco-Male era stato faticoso,ma ciò che si rivelò catastrofico fu l’ultimo tratto in idrovolante. Il pilota infatti si sente male in volo,e l’aereo perde il controllo finendo in acqua. Fortunatamente,la donna ed il ragazzo sopravvivono,raggiungendo la terraferma. Inizialmente,i due pensano che saranno ritrovati al più presto,ma così non succede.
L’isola è bella,paradisiaca,ma anche piena di pericoli. La narrazione è cadenzata dai giorni che passano,e dai pensieri ora di Anna,ora di T.J. Alla speranza dell’arrivo dei soccorsi,si sovrappone l’esigenza di attrezzarsi per la sopravvivenza. Il rapporto tra i due si fa sempre più stretto,di amicizia e collaborazione. T.J. non è indifferente alla bellezza di Anna,nonostante la situazione,ma non fa nulla per metterla in imbarazzo o farglielo capire. Il ragazzo è forse il primo ad accettare che la loro vita è ormai li,sull’isola,e che nessuno li troverà più perché ormai li credono morti:
“…so benissimo che non torneranno, ma ammetterlo
a voce alta significa arrendersi.» «Prima mi sentivo così anch’io, ma ora mi
è passata.» Anna mi studiò per qualche istante. «Hai un notevole spirito di
adattamento.» Annuii. «Ormai viviamo qui.»
Ed i giorni,i mesi,gli anni passano… le giornate sull’isola scorrono tutte uguali,ma qualcosa che cambia c’è: T.J.,che sotto gli occhi di Anna si sta trasformando da ragazzino in un giovane uomo.
Adesso non sono più una donna ed un ragazzo sull’isola,ma una donna ed un’uomo… riusciranno a vivere assieme ancora fraternamente ?
Alla fine,passato già un anno,anche la donna è rassegnata alla vita sull’isola,e ringrazia che almeno ci sia T.J. con lei,sebbene il suo diventare uomo stia creando i primi imbarazzi tra loro :
“Saprò che ce ne andremo veramente da quest’isola solo quando
vedrò con i miei occhi un aereo che atterra nella laguna. Fino a quel
momento, ci siamo solo io e te. È l’unica certezza che ho.» «Mi sono
rassegnato anch’io», mormorò lui.”
Anna sta bene con T.J.,si stringe a lui nella notte sotto la coperta,e durante un sogno lo stupisce anche approcciandolo inconsciamente. T.J.,ovviamente,non ne è per niente dispiaciuto. Ma sebbene ormai Anna lo veda come un’uomo, non pensa minimamente a lui in certi termini…o perlomeno non ancora.La differenza d’età diviene però sempre più irrilevante:
“Da molto tempo ormai avevo abbandonato l’idea di una superiorità su
T.J. legata alla differenza d’età. Certo, ero più vecchia e più esperta di lui,
ma sull’isola questo contava poco o niente. Vivevamo alla giornata, e
affrontavamo e risolvevamo insieme i problemi che si presentavano.”
Ma la passione,che per primo aveva preso il giovane,pian piano si fa strada anche in Anna che infine ,abbandonata ogni remora,si abbandona nelle sue braccia.
“Quando mi aveva dato quel bacio, non mi ero fermata a ragionare prima
di ricambiarlo. Eravamo due adulti consenzienti ma, per quanto girassi e
rigirassi la questione, sapevo che, se avessimo lasciato l’isola e si fosse
venuto a sapere, ci sarebbero state conseguenze pesanti per le mie azioni.Distesa al buio mentre T.J. mi teneva stretta, giustificavo quello che
avevamo fatto dicendomi che era stato bello e che, se qualcuno se lo
meritava, quelli eravamo noi. Ciò che era successo riguardava noi e nessun
altro.”
L’evoluzione del loro rapporto da compagni di naufragio,amici ad amanti sarà un bene od un male per la loro vita sull’isola? Riusciranno mai a tornare al mondo civilizzato,ai loro affetti?
Il libro merita di essere letto,per trovare le risposte a queste domande.