L’ultima volontà di Giliola Colari

Giliola Colari è nata a Bologna, abita e lavora, per un noto istituto bancario, nella periferia della stessa città. Coltiva prevalentemente l’hobby della fotografia e solo ultimamente si è avvicinata alla scrittura, spinta dal compagno, anche lui autore di racconti e romanzi.
L’autrice ha alle spalle diverse pubblicazioni di favole e racconti. Nel concorso “Giallo Festival” 2022 il suo racconto Game over è stato pubblicato ed è arrivato primo come Migliore personaggio femminile e secondo come Migliore racconto in assoluto. L’ultima volontà (Edizioni del Loggione, 2023) è il suo primo romanzo. Un romanzo che si apprezza e colpisce dritto al cuore.

Ambientato a Bologna, negli anni Ottanta, racconta la storia di Flora. Flora è una donna energica che ha dovuto combattere a lungo, e le ferite del cuore e della solitudine le ha affrontate con piglio e risoluzione.
Titolare da sempre di una famosa trattoria denominata, appunto, Trattoria Da Flora:

La trattoria “Da Flora” si trova nella stessa strada in cui abita Amedeo. (…) La trattoria è rinomatissima in città ed è sempre piena di clienti. L’entrata è semplice, ma curata. È sotto a un bel porticato e spesso gli ospiti, dopo mangiato, si fermano lì davanti a chiacchierare. Quasi a non voler mai andare via.

Un giorno però Flora viene trovata morta nel suo stesso appartamento, stroncata da quel difetto al cuore che l’aveva sempre fatta soffrire, che non aveva mai parlato a nessuno. Così viene aperto il suo testamento che lascia parecchio interdetto gli eredi:

La proprietà del ristorante, invece, verrà destinata in parti uguali al mio fidatissimo collaboratore Giovanni Cariani e a mio nipote Amedeo Fabbri. Sono sicura che col tempo Giovanni saprà trasferire la sua passione a mio nipote e insieme potranno portare avanti la tradizione di famiglia.

Ma che disposizioni sono queste? Amedeo, il nipote:

Non sa nulla di cucina, il suo sogno è di diventare meccanico della Ferrari, ma ora non è più importante, deve arrivare a fine mese, e per farlo deve lavorare.

Come farà Amedeo a condurre la gestione di un ristorante, non sapendo nulla di cucina? E il rapporto di Giovanni, che quasi non conosce, come si prospetta?

Flora è stata quasi una seconda mamma per me. Sono molto triste e comprendo il tuo stato d’animo. Non ti preoccupare, tu e io continueremo il viaggio di tua nonna, insieme, proprio come sono le sue volontà. Ti insegnerò tutto e diventerai un bravissimo cuoco.

Cosa farà Amedeo? Seguirà, impavido, le volontà di sua nonna? Che accadrà nel ristorante e nel rapporto con Giovanni, il vero cuoco? La cucina, diventa, così, il luogo di eccellenza di tutte le azioni dei personaggi che animano il romanzo e diverrà anche teatro di amori?
Una lettura che fa bene al cuore, emozionando ed intrigando anche il lettore più tenace. Il romanzo è il racconto di un ragazzo in erba, che vede stravolta la vita e tutti i progetti fin lì costituiti. È il racconto, vivace e brillante, di una ricostruzione di vita basata sui buoni sentimenti e sulla lealtà di vivere e di operare.
La trama è ben congegnata e i personaggi sono pochi, ma colti nella loro intima essenza e nella loro caducità di vita.
Si costituisce, così:

Intreccio di amori per il giovanissimo Amedeo, che affronta con carattere e dolcezza ogni nuovo accadimento, una scoperta di sentimenti per gli adulti che gli girano intorno, un tuffo in quella Bologna che non è tanto differente da ora.

Il libro è particolarmente adatto a chi ama le belle storie, ricche di enfasi e di sentimento, di umanità e di voglia di fare. Un bel messaggio ai giovani d’oggi, metafora di una vita costruita con fatica, ma con successo, ricca di tanta positività anche davanti a un ignoto non conosciuto, pieno di incognite.
Una bella lettura, caratterizzata da un linguaggio semplice, ma vivido e profondo.