L’uomo che portava a spasso i libri di Carsten Henn

L’uomo che portava a spasso i libri (Giunti 2023, titolo originale D“er Buchspazierer” traduzione di Roberta Zuppet) di Carsten Henn, scrittore e giornalista enogastronomico tedesco nato a Colonia nel 1973, ha conquistato il pubblico tedesco vendendo più di 300mila copie, da oltre due anni è tra i bestseller dello Spiegel, ed è in corso di traduzione in 29 Paesi.

Avidi/e lettori/lettrici fin dall’infanzia, vi siete mai domandati quante siano state le librerie della vostra vita, partendo dalla prima, lì dove per la prima volta, avete aspirato con voluttà il meraviglioso odore dei libri nuovi, restandone dipendenti per sempre?
Proviamo a tornare indietro nel tempo. La libreria della cittadina di mare affacciata sulla riviera adriatica, dove scoprire i libri per bambini Mursia e provare dal primo acquistato a collezionarli tutti. La libreria di una nota località di mare sull’arcipelago toscano, situata in cima a una salita di fronte al mare, da dove scegliere libri per inguaribili romantiche ragazzine. La libreria di un’altrettanto nota località montagnosa abruzzese, in pratica una costola dell’edicola principale del borgo, dove scoprire dalla vetrina che era in vendita una copia del romanzo I ragazzi di Jo di Louisa May Alcott. La libreria di un noto centro balneare situato sulla costa tirrenica, a circa 30 chilometri da Roma, dove non solo erano venduti quotidiani e riviste ma in un lato del locale da una rastrelliera girevole facevano l’occhiolino copie fiammanti di tascabili targate Garzanti. È ovvio, però, che all’interno di una libreria assume un ruolo determinante il libraio, che, se bravo e talentuoso, con una sola occhiata sa capire quale copia consigliare al cliente indeciso.

Certamente l’attempato libraio Carl Kollhoff, protagonista di questo delicato e coinvolgente romanzo, che arriva al cuore del lettore più smaliziato, redatto “Per tutti i librai. Anche in tempi di crisi ci procurano un cibo molto speciale”, non assomiglia per niente a quel libraio che tanti anni fa, voleva svelare chi era l’assassino di “Presunto innocente” di Scott Turow, alla giovane innamorata della lettura e dei libri gialli, che si accingeva all’acquisto del volume.

Si dice che i libri trovino i loro lettori, ma a volte hanno bisogno di qualcuno che indichi loro la strada.

Carl Kollhoff lavorava presso la libreria “Alla porta della città”, un negozio molto vecchio costruito e poi ampliato in varie epoche. Un accostamento di vecchio e nuovo, di giocoso e sobrio, contraddistingueva l’esterno dell’edificio, ripetendosi anche all’interno. Eleganti librerie di legno accanto a espositori di DVD e CD in plastica rossa, non mancavano giochi da tavolo, cancelleria, tè e anche del cioccolato.
La stanza labirintica era dominata da un massiccio bancone scuro che i dipendenti chiamavano l’altare. Carl, 72 anni, magro ma sempre con indosso vestiti troppo grandi abbinati a scarpe rozze e pesanti, più un cappello morbido per proteggersi gli occhi dalla pioggia e dagli abbaglianti raggi del sole, più occhiali da vista, aveva un dono, quello di saper consigliare un libro da mettere nel comodino e leggere tutto d’un fiato. Ma aveva anche una peculiarità: consegnava a domicilio dei libri ordinati dai suoi clienti più speciali. Lettori voraci che erano diventati suoi amici e che lui chiamava come i personaggi dei grandi classici della letteratura. Il motivo?

La ragione di quella particolarità di Carl veniva dal fatto che non era mai stato bravo a ricordare i nomi, a meno che non appartenessero ai personaggi dei romanzi.

Bellissima e originale la figura di Carl Kollhoff, protagonista di questa imperdibile fiaba moderna, che nella cittadina tedesca dove vive, vede i riflessi dei romanzi nel mondo reale.
Un’esistenza in fondo tranquilla e serena quella del libraio che sarà piacevolmente sconvolta dalla comparsa di una bambina (una “piccola supereroina”), dai ricci scuri e dalle molteplici lentiggini sul visino, nasino all’insù e luminosi occhi azzurri come il cielo, vestita in maniera stravagante.

Dopotutto, i libri dovevano raggiungere rapidamente i lettori. Anche se non erano verdure, gli sembravano merci deperibili.