L’uomo dell’arco
- Autore: Antonio Rossetti
- Categoria: Narrativa Italiana
- Anno di pubblicazione: 2023
Antonio Rossetti, nel romanzo di recente pubblicazione L’uomo dell’arco (Altromondo, 2023), racconta due vite, due mondi, due destini che partono da lontano ‒ nel tempo e nello spazio ‒ su binari che li conducono irresistibilmente uno verso l’altro; binari che finiscono per intersecarsi e che portano le loro esistenze a scontrarsi e fondersi. I due protagonisti principali, in modo diverso stranieri nella Lombardia operosa che li ospita, alternano le loro voci e le loro rievocazioni del passato in un narrare pieno di echi, rimandi e citazioni in cui si legge, in controluce, il declino dell’Occidente e l’avanzata dell’Oriente.
Ulrich Bowman, l’uomo occidentale, nel primo capitolo (autunno del 2009) così racconta se stesso:
Io sono Ulrich Bowman, l’uomo dell’arco, e ho cominciato a scrivere quando ho cessato di vivere. Nello scambio non c’ho rimesso (…) Ho attraversato la mia vita senza incontrarla. Non ho amato, non sono stato amato.
Nel quinto capitolo Chao, l’uomo che viene dall’Oriente, il cinese, si presenta innanzitutto a partire dalle sue radici, dalle generazioni che lo hanno preceduto:
Io fui Chao, il cinese (…) Io sono Chao, l’occidentale, il caldo abbraccio della promiscuità con il diverso.
Racconta di suo padre, Jiang, e del padre di suo padre, Zheng, il Giusto, stirpe contadina; del nonno materno, colto e saggio, Hui, consapevole del fatto che la Cina, “che attorno all’anno mille era molto più progredita dell’ancillare Europa, adesso arrancava”; di sua madre, adepta del Falun Gong, gruppo dedito alla meditazione e alla pratica della tolleranza e per questo arrestata e imprigionata.
I destini di Ulrich e Chao cominciano ad avvicinarsi, pur restando distanti geograficamente: negli anni Ottanta il primo si laurea in Matematica e inizia a lavorare, con poco entusiasmo e poca convinzione, nell’azienda del padre, l’uomo del dopoguerra che ha consolidato una florida posizione economica e sociale; il secondo, che alla fine degli anni Novanta studia pure Matematica, in Cina, viene avviato ai misteri dell’Informatica e diventa una cyberspia.
L’incontro tra le due traiettorie avviene quando Ulrich vende alla compagine per la quale lavora Chao l’azienda di famiglia, in forte difficoltà economica. Una vicenda simile a tante che sono davvero accadute e continuano ad accadere dopo la crisi del 2007 e che diventa metafora dell’avanzata orientale e della disfatta occidentale in una guerra non dichiarata.
Elena, il terzo vertice del triangolo, è l’amante di entrambi, consapevole di essere lei a dominarli, a dispetto delle loro illusioni sul proprio ruolo.
Un romanzo da leggere con attenzione. E da rileggere per poter apprezzare non soltanto le articolate vicende narrate, la scrittura immaginifica, il ritmo incalzante che ci porta avanti e indietro attraverso il globo e le epoche storiche con le loro rivoluzioni e i loro assestamenti, ma anche tutta la ricca simbologia che con naturalezza, senza forzature, innerva la storia di Ulrich, Chao, Elena e del mondo complesso in cui vivono.
Degna di nota la postfazione del medesimo autore, esplicativa degli interessanti richiami agli studi e alle opere letterarie che ne costituiscono il substrato ideale e che, di tanto in tanto, riecheggiano nelle pagine del romanzo.
L'uomo dell'arco
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Un libro perfetto per...
Adatto alle persone curiose, alle persone che leggono la contemporaneità alla luce della Storia e della Mitologia.
Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: L’uomo dell’arco
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Lia, grazie! Dalla tua recensione scopro chiavi di lettura alternative che, durante la stesura, non avevo considerato: bene! Chiunque legga diviene coautore.
Antonio Rossetti