La Costituzione spiegata a mia figlia di Giangiulio Ambrosini

Se c’è chi sta facendo cascame della Costituzione italiana, per fortuna c’è ancora qualcuno che avverte il dovere di illustrarcela, spiegandone il valore, il significato, tutta la portata di attuale modernità. E’ vero, la nostra Carta risente, a distanza di oltre sessant’anni dalla sua entrata in vigore, di qualche segno di stanchezza e di obsolescenza: però, da qui a deturparla, come ad esempio si sta compiendo con la riforma del Senato, ce ne corre eccome.

Giangiulio Ambrosini, magistrato di Cassazione, ne discute amabilmente e con semplicità con la figlia in sedici stimolanti conversazioni.
Tralasciando paroloni roboanti e tecnicismi da addetti ai lavori che la materia potrebbe giustificare, si parla di diritto di uguaglianza, di diritto al lavoro, di libertà sindacali necessarie a livellare in parte le differenti posizioni di forza esistenti tra datori di lavoro e dipendenti, di libertà di iniziativa economica, di libertà personale, di legalità e di libertà politiche. Le conversazioni si completano poi con i temi della sovranità popolare e dei poteri dello Stato.

La nostra Carta fondamentale è una delle più complete, garantiste e democratiche dell’occidente, senza dubbio un prezioso paradigma e modello per tante altre. Non essendoci piovuta dal cielo, essa è sorta dall’incontro di più e differenti culture politiche, compromesso di partiti e idealità che si erano sempre opposti alla dittatura del regime fascista. L’ Assemblea Costituente che partorì la Legge delle leggi era composta in gran parte da liberali, democristiani, repubblicani, socialisti, comunisti, azionisti, rappresentati in gran parte da personalità e membri di alta caratura culturale e politica.

Se pensiamo invece al livello generale degli attuali riformatori, in un parlamento dove abbondano incompetenti, pressapochisti e inquisiti, non potremo che aspettarci il solito papocchio all’italiana.

La Costituzione spiegata a mia figlia (Einaudi, saggi, 2014) è un piccolo evergreen di gran sostanza da distribuire soprattutto nelle scuole, ritagliando un momento di discussione su argomenti che una volta – chi ha varcato gli anta capisce di che cosa si sta parlando - riempivano l’ora di educazione civica.

Immancabile, in appendice, il testo aggiornato della Costituzione.