La quinta onda di Rick Yancey

“La quinta onda” è il primo libro di una trilogia fantascientifica scritta da Rick Yancey e dalla quale, nel 2016, la Warner Bros ha tratto un film, deludente da ogni punto di vista. L’approssimazione che caratterizza la pellicola non appartiene però al romanzo, la fluidità del testo non è sintomo di superficialità ma la scelta più adatta per narrare il susseguirsi degli eventi e non permettere al lettore di riprendere fiato. Questa condizione del lettore non viene creata da una storia originale perché non lo è, almeno per ora, né da invenzioni stilistiche e da una suspense da brivido; niente di tutto ciò perché il lettore è avvinto e trascinato proprio da queste assenze.
È come se ci trovassimo tra le mani il diario di un sopravvissuto che scrive per farsi compagnia, per non dimenticare, per raccontare, ma il suo scrivere è rapido, forse perché non ha tempo; è spoglio da sentimentalismi, forse perché non è più tempo; povero nei particolari sul mondo che lo circonda, forse perché non utili; lucido nel descrivere le scelte prese in pochi minuti, forse perché non ha tregua.

Senza tregua, è così che si sente la protagonista Cassie, diminutivo di Cassiopea,

“come la costellazione visibile dall’emisfero nord”.

Prima dell’arrivo degli Altri, esseri giunti sulla Terra per sterminare la razza umana, Cassie Sullivan era una normale adolescente alle prese con il primo amore per il ragazzo più conosciuto della scuola. Dopo, tutto è cambiato. Gli alieni de “La quinta onda” non cercano contatti, non sbarcano sul pianeta, non danno segnali oltre all’incombente astronave che occupa il cielo. Non sono omini verdi con cui iniziare la guerra perché loro la guerra contro l’uomo l’hanno intrapresa molto tempo prima, nascondendosi dentro chissà quanti bambini. Nessuna possibilità, tanto meno contro le loro onde. La Prima Onda

“si è abbattuta senza squilli di trombe. Non è stata niente di spettacolare. Non ha causato sgomento né meraviglia”

con un impulso elettromagnetico ha reso inutilizzabili tutte le fonti di energia elettrica, portandosi via mezzo milione di persone. La Seconda Onda ha creato uno tsunami che ha cancellato città intere,

“oltre il quaranta per cento della popolazione mondiale vive entro cento chilometri dalla costa. Ovvero tre miliardi di persone”.

La Terza Onda ha richiesto più tempo per uccidere, dodici settimane per diffondere attraverso gli uccelli un virus modificato dell’ebola,

“quanti uccelli ci sono al mondo? Oltre trecento miliardi. Ovvero circa settantacinque uccelli per ogni uomo, donna e bambino ancora in vita. (…) Dopo tre mesi su cento persone novantasette erano morte”.

Dopo lo Tsunami Scarlatto, così lo chiama Cassie, tutte le città si svuotano. Cassie e parte della sua famiglia, lasciano per sempre la loro casa per rifugiarsi in un campo profughi nei boschi. Dopo molte settimane verranno raggiunti dall’esercito per essere salvati. I primi ad essere portati via sono i bambini, tra questi c’è Sammy, il fratellino di Cassie. Gli adulti saranno i prossimi, ma non li raggiungeranno mai. È iniziata la Quarta Onda.

“La prima regola per sopravvivere a questa Onda è non fidarsi di nessuno”.