La Venere del Parco dei Cedri. Omicidio a Bologna
- Autore: Vittorio Venturi
- Genere: Gialli, Noir, Thriller
- Categoria: Narrativa Italiana
- Casa editrice: Giraldi Editore
- Anno di pubblicazione: 2023
Un noir corale e suggestivo ambientato nella grassa e dotta Bologna. Un gioco a incastro nel quale le vite dei protagonisti si incrociano in una serie di eventi drammatici.
La Venere del Parco dei Cedri. Omicidio a Bologna (Giraldi Editore, 2023) è il libro d’esordio di Vittorio Venturi, ferrarese, laurea in Farmacia, che dopo aver lavorato in importanti aziende nazionali e internazionali si è dedicato alla sua passione: la scrittura.
Il commissario Vincenzo Loiodice della Questura di Bologna è al Parco dei Cedri, insieme ai suoi uomini. Un uomo a terra colpito a morte è stato rinvenuto tra i cespugli, con indosso scarpe rosse da running e con all’interno della tuta un calco in gesso di una statuina avvolta in un involucro per imballaggi.
Un caso che all’apparenza sembra legato ai traffici dei reperti archeologici. Loiodice era arrivato a Bologna dopo anni trascorsi nelle province fredde del Nord. Ha cinquant’anni ed è legato sentimentalmente a Paola che lavora in una farmacia di Ravenna. Vivono di comune accordo ciascuno a casa propria e questo rende la loro relazione più coinvolgente e con sempre nuove cose da raccontarsi.
Il legame affettivo fra loro è forte, ma ancor più forte la determinazione di entrambi a salvaguardare la propria indipendenza.
Siamo nell’ottobre del 2020, la pandemia è stata arginata solo in parte da restrizioni e socialità azzerata per timore dei contagi, e la vita quotidiana sembra aver ripreso i vecchi ritmi.
Alessandro Monesi, cinquantaduenne, impiegato modello di banca, aveva deciso di iniziare la dieta perché si guardava allo specchio e si vedeva troppo rotondo e impacciato.
Era conscio di essere un pigro e con la sua indole cauta e riflessiva era spesso rinunciatario. Lo stesso anche nei confronti dei colleghi al lavoro, era il suo modo di affrontare la vita. Avrebbe iniziato a svegliarsi presto e ad andare a correre con le sue nuove scarpe rosse da corsa, che gli avevano fatto ritornare in mente alcuni ricordi di quando era bambino.
È suo il corpo a terra privo di vita nel Parco dei Cedri: ucciso da chi e perché? Alessandro era un grande sognatore e uno studioso di arte primitiva, frequentatore assiduo del Museo della Preistoria: le Veneri del Paleolitico, quelli del culto della fecondità lo appassionavano ed entusiasmavano. Aveva imparato a ricostruirle da foto e cataloghi dei musei, facendone statuette in calco con le braccia accennate, e seni e ventre molto sviluppati. Come i reperti ritrovati un po’ in tutta Europa, testimonianze di una sacralità ancestrale che le circondava e di un culto durato millenni. Quella mattina un oggetto rosso tra i cespugli del Parco dei Cedri aveva incuriosito Matteo che andava a correre dopo aver trascorso la notte in casa della sua compagna Anna.
Quell’uomo a terra lo sconvolgerà proprio come turberà Anna. Matteo scoprirà che Alessandro non era solo un collega di banca di Anna ma anche un suo buon amico, e che l’aveva aiutata quando si era trovata in un periodo di difficoltà. Matteo, insicuro e titubante, buono e generoso, inizierà a dubitare di Anna nonostante si fosse trovato bene con lei fin dai primi momenti della loro conoscenza. Era una persona bella dentro e fuori, e possedeva una forza dentro di sé insospettabile.
Il suo carattere forte non appare a prima vista, avvolta com’è da quell’aria dolce che la natura le ha dato. I lunghi capelli neri, lisci e lucenti e gli occhi un po’ verdi e un po’ nocciola, le danno un aspetto da bambolina, ma lei non è così.
Dopo il divorzio dal marito Luigi, aveva superato sofferenze e momenti durissimi, trovando in Matteo un buon compagno di viaggio.
Sarà un’indagine che si infittirà sempre più per il commissario Loiodice e la sua squadra.
E come spesso faceva quando aveva un po’ di tempo scambierà pareri sulle indagini con il collega Amareno Fabbri (Caccia al bianco di Zap & Ida; Spariam bene di Zap & Ida), nei corridoi della Questura davanti alla macchinetta del caffè: spesso l’uno aiutava l’altro con argute osservazioni.
La Venere del Parco dei Cedri è un affresco di personaggi e vicissitudini umane che con uno stile accattivante e una trama ben costruita lo rendono un crime intricato e piacevole.
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