La bambina di un milione di anni
- Autore: Lorenzo Vargas
- Genere: Romanzi e saggi storici
- Categoria: Narrativa Italiana
- Anno di pubblicazione: 2020
"La Terra si spense e rinacque, più e più volte. La Storia riprese il proprio corso nei toni di grigio che le appartenevano: un nuovo ciclo digiuno di meraviglia, in cui l’umanità ebbe l’occasione di prosperare come mai prima.”
Uscito il 12 marzo 2020 per Las Vegas Edizioni, La bambina di un milione di anni è il nuovo romanzo del giovane Lorenzo Vargas, romano, finalista al talent di Rai3 Masterpiece e autore de Una più del Diavolo.
In questo tempo di guerre, di epidemie, di migrazioni, l’autore racconta con la sua scrittura bella, originale e sicura, con sorprendenti e convergenti stili narrativi, l’eterno duello tra il Bene e il Male. Man mano che scorre le pagine, il lettore si immerge in un tempo millenario, storico, nella sceneggiatura di un horror e più tardi in un mondo fantastico.
I protagonisti del libro sono Neri e Gabriela, due esseri millenari le cui vicende di battaglie cruente, di morbi e di devastazioni si sono perpetuate nel passato di milioni di anni fa, fino alla stipula di una tregua per permettere agli umani di ricostruire il mondo. Montebasso è il paese dell’uomo lungo del cimitero, Neri, alto, magro, vestito con panni logori, scarno in viso, e della Bambina, Gabriela di otto anni, la più bella del paese che ha in sé tutta la storia del mondo.
Il centro storico del paese è deserto da anni per via del terremoto che arrivò un giorno all’improvviso e i pochi palazzi in uso, ancora abitabili, sono stati occupati dagli immigrati. La Bambina ama passeggiare tra quei vicoli, in quell’unico posto nel quale riesce a intravedere la vita quotidiana di chi tra le mura distrutte continua a viverci. Uomini e donne fuggiti da guerre, malattie, miseria; poco graditi e mal tollerati nel paese e che le ricordano le schiere della moltitudine di etnie che aveva condotto in battaglia.
“Avvolta in un nome diverso, in tempi differenti, Gabriela aveva condotto alle sue spalle folle adoranti e ispirato quelle di fronte a sé col proprio irreprensibile esempio."
Il filo rosso della nostalgia lega i due principali protagonisti; le guerre dei tempi andati, i nemici che nei millenni hanno saputo affrontare e il sentimento quale via che li conduce dall’eternità all’eternità.
In un’epoca lontana, a guida dell’esercito dei morti vi era Necromante, a cavallo di una bestia, dal volto butterato; dall’altra parte delle pianure e delle montagne, ove vivevano gli uomini, vi era l’Eroe, un cavaliere di vent’anni arrivato dal nulla che cavalcava un animale maestoso e che sapeva calpestare i campi di battaglia.
I due, schierati, erano sempre pronti allo scontro, per giorni e notti, fino a quando Necromante venne ucciso dall’Eroe. Il giovane Eroe divenne un re giusto e avrebbe ricostruito il mondo dalle macerie, rendendo la guerra un lontano ricordo per i popoli. Il suo potere si basava su due principi che riteneva fondamentali: l’aggregazione e la magnificazione.
Nella guerra infinita con Necromante, con l’aggregazione attraeva a sé coloro che avessero un cuore dedito alla vita per farne un esercito e con il secondo principio rinforzava gli alleati per offrire una possibilità di sopravvivenza nelle battaglie. Le ceneri di Necromante vennero murate in un sarcofago, ma la verità era che era fuggito lontano da dove tutti lo credevano.
“Nel momento della sconfitta, la sua coscienza aveva abbandonato il filatterio di cristallo nel petto, per ricomporre una nuova forma dove nessuno sarebbe andato a cercarlo. Sarebbe stato un processo lungo, ma in un centinaio d’anni l’anima dannata avrebbe avuto un altro nome e un altro potere."
Per quante volte venisse sconfitto il Male, egli tornava più forte di prima a seminare distruzione. Come stava per accadere nel piccolo paese di Montebasso. Ci si preparava a una guerra civile per scacciare gli stranieri, con aggressioni violente e rabbiose tra i cittadini del piccolo borgo e tra chi aveva visto in pochi secondi devastare le proprie case ed era fuggito senza voltarsi. Così l’Eroe spingeva per uscire e una bambina di otto anni, più vecchia della storia, premeva perché rimanesse all’interno.
“Sono fatta per mettere a posto l’umanità e l’umanità non vuole essere messa a posto."
La bambina di un milione di anni è un romanzo dalla trama affascinante e sapientemente nostalgica. Pagine di memoria ancestrale dalle quali si estraggono riflessioni sulla cultura originaria, sull’evoluzione dell’uomo e sulle contraddizioni odierne del nostro vivere.
La bambina di un milione di anni
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