La bibliotecaria di Saint-Malo
- Autore: Mario Escobar
- Genere: Romanzi e saggi storici
- Categoria: Narrativa Straniera
- Casa editrice: Newton Compton
- Anno di pubblicazione: 2021
La bibliotecaria di Saint-Malo (Newton Compton 2021, titolo originale La bibliotecaria de Saint-Malo, traduzione di Marta Lanfranco) è il nuovo romanzo di Mario Escobar. L’autore, nato a Madrid, laureato in Storia e specializzato in Storia moderna, ha scritto numerosi libri e articoli sull’Inquisizione, sulla Riforma protestante e sulle sette religiose. È direttore della rivista “Nueva historia para el debate” e collabora come editorialista a varie pubblicazioni; i suoi libri sono tradotti in 12 paesi.
L’idea di questo romanzo, che s’ispira a fatti reali, è nata durante una gita a Saint-Malo nel settembre 2018. Le sue imponenti mura, le ampie spiagge di sabbia color cannella, i forti in pietra gialla e le maree che sferzano la piccola penisola, come se cercassero di attirare quei fieri bastioni nell’oceano, hanno affascinato Escobar, da sempre appassionato di storia. Mentre lo scrittore percorreva il camminamento che circonda l’antica città insieme alla moglie Elizabeth, ha compreso che il suo prossimo romanzo sarebbe stato ambientato qui, a Saint-Malo, che si erge orgogliosa con le sue mura che sovrastano le sue spiagge e il porto.
Occorre ricordare che dopo la capitolazione francese del 22 giugno 1940, i nazisti occuparono la città di Saint-Malo e la trasformarono in un baluardo della loro famosa fortezza atlantica volta a controllare il nord della Bretagna. I suoi abitanti cercarono di resistere passivamente ai loro occupanti: appartenevano a una lunga tradizione di corsari e uomini intrepidi, ma Andreas von Aulock, il comandante in carica, era un uomo spietato che soffocò anche il minimo tentativo di opposizione. Il tedesco ordinò l’epurazione di parte delle librerie e delle biblioteche della città per liberarsi degli scritti considerati sovversivi dalle linee guida della famosa lista Otto, elenco di libri vietati durante l’occupazione tedesca della Francia.
A Saint-Malo, città portuale in Bretagna, nel nord-ovest della Francia, l’autore spagnolo racconta la storia di Jocelyn e Antoine Ferrec, una storia piena di amore e letteratura, che affronta l’amore, la vendetta, la consapevolezza, il senso di colpa e il passato che intrappola ciascuno di noi condizionando la nostra vita.
“Lo stesso giorno in cui i tedeschi hanno invaso la Polonia, facendo precipitare il mondo in una guerra spietata, Antoine e io ci siamo sposati nella cattedrale di Saint-Vincent, nel bel villaggio di Saint-Malo. Questa è la nostra storia”.
Saint-Malo, 1° settembre 1939. Jocelyn e Antoine Ferrec credevano nella bellezza, nell’armonia e nella letteratura, ma in tempo di guerra tutto ciò valeva ben poco agli occhi degli invasori. Eppure l’unica salvezza dalla barbarie è l’amore. Antoine e Jocelyn si erano conosciuti all’interno di una libreria due anni prima. Mentre la giovane sfogliava una prima edizione de I miserabili, un bel ragazzo alle sue spalle era inciampato e un’intera pila di libri si era rovesciata come un torrente sul pavimento di legno logoro. All’inizio Jocelyn aveva sorriso, ma, essendosi accorta che era in difficoltà, si era chinata per aiutarlo. Il giovane aveva alzato lo sguardo e i loro occhi si erano incrociati con i volti a pochi centimetri l’uno dall’altro. Jocelyn era tornata a vivere a Saint-Malo da alcuni mesi, aveva studiato in una scuola di suore a Bordeaux e a Rennes e, poi, all’università aveva frequentato Filologia. La ragazza mancava da Saint-Malo da quasi un decennio: dopo la morte dei suoi genitori in un incidente d’auto non c’era più niente a legarla a questo posto fino a quando uno dei suoi professori a Rennes l’aveva informata del posto vacante da assistente bibliotecaria. Gli sposi erano convolati a nozze nella Cattedrale di Saint-Malo, nel centro della città vecchia, costruita in stile romanico e gotico, proprio lo stesso giorno che il Vecchio Continente iniziava a precipitare nel baratro.
“Non lo sapevamo ancora, ma anni bui incombevano su di noi”.
Se nei suoi romanzi precedenti Escobar si era concentrato sulle terribili conseguenze dell’Olocausto, in queste coinvolgenti pagine l’autore spagnolo ha voluto mostrare la sofferenza della gente comune durante l’occupazione tedesca della Francia e, in particolar modo, la terribile persecuzione messa in atto nei confronti della cultura e dei libri.
“Alcune biblioteche ospitano ancora dei libri vietati. Finora siamo stati indulgenti, ma non vi permetteremo più di disobbedire e sfidare le nuove regole. Se possedete delle copie di valore, di cui è vietata la lettura, siete pregati di avvisare la ERR, la Einsatzstab Reichsleiter Rosenberg. Raccoglieranno le copie per immagazzinarle a Parigi”.
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