La canzone dei baci
- Autore: Giambattista Marino
- Genere: Classici
- Categoria: Poesia
Giambattista Marino (1569-1625) fu un autore criticato da tutti, emblema del Barocco, non poteva sfuggire alla condanna della critica romantica e i tentativi di riabilitarlo sono andati a vuoto.
L’opera maggiore di Marino L’adone è un poema insopportabile per la lunghezza e la futilità di un argomento come gli amori tra Venere e Adone. Nei programmi scolastici si può tranquillamente saltare e non a torto.
Io però in una bancarella online trovai qualche anno fa un libriccino La canzone dei baci , un’opera giovanile del poeta napoletano che tratta di un unico argomento: il bacio.
Come ogni poeta barocco anche Marino cerca di esaurire il catalogo delle possibilità: il bacio casto, il bacio rubato, il bacio sensuale, la bocca che chiede baci, le ferite baciate, il baciatore che non sa baciare e così via. Un Kamasutra del bacio. Il tutto, bisogna riconoscerlo, con una maestria eccellente, con il controllo della metrica e della retorica, ma il risultato è di una noia mortale.
Questo è senza dubbio il limite dell’autore. Attira il lettore, ma non lo seduce, perché l’eccesso di verbalismo stanca dopo aver eccitato. Credo che solo pochi possano apprezzare pienamente lo strano linguaggio di Giambattista Marino, che però era conosciutissimo in Europa e in Francia addirittura un poeta di culto.
Che devo dire? Lo consiglio ad appassionati come espressione di un secolo- il 1600 - sensuale e strambo.
La canzone dei baci. I segreti delle bocche innamorate in una sensuale, voluttuosa poesia barocca
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