La casa dei segreti di Gerri Brightwell

Newton Compton, 2008 - Romanzo d’esordio di Gerri Brightwell, "La casa dei segreti" si presenta subito come un giallo ben strutturato, con una storia ben articolata e una giusta suspense.
Siamo nella Londra di fine ’800 e tutto ruota intorno a una casa, quella dei Bentley, con la vecchia padrona è sul letto di morte. Da Parigi torna un figlio con la moglie, mentre dall’India il primogenito non riuscirà mai ad arrivare. Arriverà invece una signora che sostiene di esserne la moglie. Nel frattempo una nuova cameriera, Jane, viene assunta – la storia ha inizio proprio da qui - la quale, orfana, porta con se’ la macchia lasciatale dalla madre e a causa della quale ha dovuto mentire. Arrivata nella nuova casa si ritrova catapultata in un mondo dove tutti in un modo o nell’altro nascondono qualcosa, hanno dei segreti, si circondano di bugie, generando così quell’alone di mistero che si infittisce sempre più man mano che la storia prende corpo e altri personaggi entrano in scena.

Il tutto è inserito in un preciso momento storico, in cui si dibatte quale fosse il miglior metodo di identificazione per i criminali: quello delle impronte digitali e quello antropometrico di Bertillon, già utilizzato in Francia, che si basa sulla misura di alcune parti del corpo.

L’atmosfera è cupa e si mantiene tale per tutta la storia, nel più classico dei noir. Londra sembra perennemente immersa nella nebbia, soffocata dalla nera foschia, intrisa di sudiciume. La luce è presente nella maggior parte dei casi come proveniente dal camino o da deboli lanterne, così che la stessa è sempre fioca tanto da non avere la forza di penetrare la tetra atmosfera che circonda tutto, conferendo quella sensazione di oppressione costante che l’ambiente intorno sembra dare.

La scrittura è sobria, con frequenti e veloci cambi di scena che interrompendone la narrazione producono quel giusto binomio curiosità-suspense. Un buon libro dunque, che si legge bene e dove il mistero è ben dosato e distribuito per tutto il racconto. I personaggi sono ben delineati e anche molte ambientazioni sono ben descritte tanto che sembra di vedere realmente delle figure muoversi all’interno di una scena tetra, dove tutto ruota intorno a bugie, misteri e sospetti.