La casa della bellezza di Melba Escobar

Come si svolge la vita a Bogotà, capitale della Colombia? Lo spaccato sociale che viene rappresentato nel romanzo "La casa della bellezza" di Melba Escobar mostra che la scrittrice non fa sconti al suo paese. Una realtà davvero sconcertante, dove politici corrotti, potenti ricchi e arroganti, una classe dirigente squallida e incolta tengono in scacco masse di diseredati, ammassati in un’enorme megalopoli dove i quartieri centrali, dallo stile nordamericano e dall’esibita ostentazione di lusso, sono circondati da una vasta periferia dove vivono in angusti alloggi milioni di colombiani, dediti spesso al furto, alla rapina, alla prostituzione, allo spaccio.
L’io narrante del romanzo definito giallo, ma che del giallo non ha tutte le caratteristiche canoniche, si chiama Claire Dalvard, di origine francese, poco più che cinquantenne, psicoanalista; lei è sola a Bogotà, sua figlia studia in Francia, lei non ha davvero deciso se tornare a vivere a Parigi. Frequenta un’amica d’infanzia, Lucia, appena separata da un marito scrittore di grande successo, Eduardo Ramelli, mentre un’altra compagna, Rosario Truillo, ha sposato un potentissimo ministro, ricco e spietato, corrotto e violento, Anìbal Diazgranados.

Al centro della storia c’è una giovane donna di origine africana, bellissima,sensuale, ingenua, Karen Valdès, che lavora come estetista in una lussuoso salone dove le donne più ricche della città si servono delle ragazze per i loro massaggi, manicure, depilazione, tinture e tutto ciò che donne privilegiate possono fare per mantenersi in forma. Karen è povera, ha un figlio piccolo che vive lontano con sua madre, sogna di farsi raggiungere quando avrà guadagnato abbastanza per tenerlo con sé. Nelle cabine del salone Karen ascolta i discorsi delle clienti, ne segue i ragionamenti, ne invidia gli oggetti d’abbigliamento firmati e costosi, vive di sogni irrealizzabili. Una giovanissima cliente, Sabrina, va a farsi una ceretta completa affidandosi alle mani esperte di Karen, ma il giorno dopo la ragazza viene ricoverata in ospedale e muore, forse un suicidio. Questo episodio sconvolge la vita di Karen, che si trova suo malgrado coinvolta in una storia più grande di lei di cui finirà per essere vittima innocente, capro espiatorio per coprire un delitto eccellente.
Interessanti i personaggi ella storia, che la scrittrice tratteggia con grande abilità: bevono superalcolici, mangiano, si vestono con capi firmati, partecipano a feste sontuose, a matrimoni vecchio stile con tanto di messa celebrata in latino, frequentano alberghi e ristoranti esclusivi, girano per la città con macchine enormi dai vetri oscurati, si chiudono in ville circondate da cancelli e da guardie del corpo armate. Fuori c’è la miseria, la fame, gli autobus puzzolenti di afrori umani di gente mal nutrita e poco lavata, dove la vita umana vale pochissimo: sparatorie, delitti per futili pretesti sono frequenti. Karen, presa in mezzo tra lusso e miseria, sceglie la strada peggiore e ne subirà tragiche conseguenze.

La scrittura di Melba è curata e le descrizioni sono efficaci, come i personaggi: la narratrice Claire, turbata dalla bellezza e dalla semplicità di Karen, l’amica Lucia che scrive libri di successo per conto del marito che si gode la celebrità, la madre della giovane Sabrina, Consuelo, che cerca con forza di scoprire chi le ha ucciso la figlia, la collega di Karen Susana, estetista che ha scelto di fare la escort, ma che si rivelerà di buon cuore, raccontano una città corrotta, moralmente fragile, di cui la scrittrice, giornalista dei quotidiani colombiani, dà in questo romanzo valida ed attendibile testimonianza. La povera Karen, soprannominata Pocahontas, da una cliente che non sopporta di condividere il proprio nome di battesimo con una povera estetista di colore, è la vittima emblematica di una società in cui mancano la giustizia, la legalità, l’umanità e nella quale il potere del denaro conquistato in modo fraudolento da maschi violenti mai perseguiti è l’unica possibilità a disposizione. Libro amaro, originale, che merita il successo di critica ottenuto anche fuori dei confini sudamericani.