La città contesa. Fiume 1918-1924. Un lustro e più di lotte e rivolte
- Autore: Giacomo Scotti
- Genere: Romanzi e saggi storici
- Categoria: Saggistica
- Anno di pubblicazione: 2020
"Allungando il braccio e stringendo nella mano un cappello, nel quale finivano le elemosine dei passanti, il barbuto mendicante chiese "do’ dinari per un bicier de vin". All’epoca facevo i primi passi da cronista nel quotidiano "La voce del popolo", per cui mi fermai e lui mi si presentò dicendo "Sono il figlio di Gabriele D’Annunzio, un figlio illegittimo" spiegò. All’epoca, i fiumani italiani ancora rimasti, mentre era in corso l’esodo, raggiungevano i 15.000 e tutti conoscevano quel mendicante come il figlio del comandante della Reggenza del Carnaro di circa trent’anni prima. Sua madre aveva lasciato la città già nel 1945, il figlio aveva voluto restare. Ma qualche anno dopo, nel 1949, anche lui sparì dalla circolazione. I fiumani patochi, più anziani del mendicante, ne parlavano spesso, soprattutto per ricordare che il poeta comandante ebbe a Fiume tanti amori rimasti tutti senza nome".
La città contesa (Besa muci, 2020) è l’ultimo libro di Giacomo Scotti, un saggio in cui l’autore napoletano di nascita e fiumano di adozione racconta, in maniera attenta e particolareggiata, del periodo che va dalla fine della Prima guerra mondiale all’annessione di Fiume all’Italia, attraverso la Reggenza di D’Annunzio e lo Stato Libero di Riccardo Zanella. Un libro, questo La città compresa, che ha lo scopo di informare e di portare alla luce eventi storici dell’epoca, spesso celati e volutamente taciuti.
Il saggio è suddiviso in tre parti: la prima narra degli eventi che si sono succeduti tra l’Ottobre 1918 e il Marzo 1924, fatti ricostruiti dall’autore, dopo un attento studio e certosina valutazione di una ricca documentazione di origine italiana, ma anche di provenienza estera; la seconda parte è animata da eventi e personaggi che hanno fatto la Storia di quell’epoca; la terza e ultima sezione del saggio disegna in maniera impressionante il 2019, anno durante il quale neosquadristi italiani arrivati a Fiume spacciandosi come turisti creano tafferugli.
Una città travagliata Rijeka (Fiume), definita da Scotti "plurietnica, plurilingue e pluriculturale per eccellenza, il porto delle diversità". La finalità dell’opera di Scotti, impreziosita da fotografie esplicative di quel momento, è quella di far venire a galla eventi, fatti, situazioni e personaggi che hanno fatto un pezzo di Storia, tra i più discussi e controversi. Lo scrittore narra e racconta, in maniera trasparente, del periodo antecedente l’epoca dannunziana e adotta la stessa obiettività raccontando del periodo succeduto a D’Annunzio.
Un saggio, quello di Scotti, di grande importanza storica, che fa luce sui particolari di quelle vicende raccontate sempre a metà. Una lettura interessante, che non annoia, resa vivace dalla scrittura scorrevole e semplice, se pur mai banale, che da sempre contraddistingue la penna dello scrittore fiumano. Degno di nota è il tentativo di Scotti, ben riuscito, di mettersi in posizione non giudicante nel restituire alla città di Fiume il suo giusto posto nella Storia e soprattutto di ridarle il suo giusto volto. Una città contesa e tormentata, sopraffatta dal fascismo, quando il suo cuore non ha e non ha mai avuto nulla di fascista. La città contesa è un saggio adatto agli amanti della città di Rijeka, della sua storia, ma anche a chi ha voglia di un’informazione storica schietta. Giacomo Scotti oggi ha novantadue anni e si è avvicinato alla letteratura quando ne aveva poco più di venti. Encomiabile il suo impegno nella produzione libraria decisamente varia ed enorme il suo contributo alla letteratura internazionale, in settantadue anni di pubblicazioni e traduzioni.
La città contesa. Fiume 1918-1924. Un lustro e più di lotte e rivolte
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