La città quadrata. Alla scoperta dei portali dei quattro Mandamenti di Palermo
- Autore: Carlo Di Franco
- Categoria: Saggistica
- Anno di pubblicazione: 2020
L’autore, Carlo Di Franco, appassionato antropologo e conoscitore attento della città, entra all’interno dei quattro mandamenti di Palermo, tracciandone itinerari e percorsi nel cuore del centro storico cittadino, ricco di storia e tradizione. La città quadrata (La Pademi, 2020) è una nuova e insolita guida, per avventurarsi attraverso itinerari, percorsi e curiosità, alla scoperta dei portali dei quattro mandamenti della città
Il sottotitolo di copertina, "Alla scoperta dei portali dei quattro Mandamenti di Palermo", giusto significa i contenuti de La città quadrata: un affascinante viaggio storico-antropologico alla scoperta dei portali di palazzi, chiese e edifici pubblici e privati situati nei mandamenti della città quadrata.
Strumento per comprendere al meglio il tessuto urbanistico e architettonico, come chiave di lettura, è appunto il “Portale”, elemento di primo piano in qualsivoglia edificio, sia esso religioso, dimora nobiliare o struttura pubblica. Ma il portale non va letto soltanto dal punto di vista architettonico, ma anche per la simbologia in esso presente. Carlo di Franco con il suo stile lineare ritorna con questa sua ultima pubblicazione a trattare di Palermo nei suoi aspetti più interessanti e curiosi. La divulgazione migliore, non disgiunta da una conoscenza precipua, è la misura distintiva delle sue opere che si caratterizzano per la chiarezza espositiva.
"Questa pubblicazione storica-antropologica e architettonica è dedicata soprattutto a tutti i palermitani curiosi di conoscere e capire l’essenza della propria città, ma anche alla gente “di fora” che desidera vedere e ricordare una Palermo al di fuori dai circuiti tradizionali, che solitamente si vuole far conoscere".
L’autore si sofferma sulle differenze di stile architettonico succedutisi nel tempo (arabo normanno, catalano, il chiaramontano, il rinascimentale, il barocco, il neoclassico, il liberty) che mostrano gli edifici sia religiosi che laici. Importante discrimine per identificare il pregio dell’edificio è la qualità del materiale utilizzato e la valenza dei realizzatori dell’opera. Ma oltre a questi elementi, vengono osservate le varie genti che sono state presenti in città, la gente che da sempre ha dimorato in quel luogo, osservando il lavoro, i mestieri, le strade dove lo hanno esercitato, le curiosità, la religiosità e la sacralità dei vari siti.
Particolare la forma della città e il suo taglio a croce, con il Cassaro con cui venne a intersecarsi la Strada nuova con al centro il Teatro del sole. Tra gli elementi architettonici presi in esame vi è il balcone che poteva essere a pietre traforate, costituite da balaustri aventi la forma di colonna, dalla ringhiera in ferro formata da montanti metallici conclusi da un corrimano. Tra le ringhiere la forma semplice è la più diffusa; nel periodo barocco essa assunse una forma particolare a “petto d’oca”, il cui disegno sarebbe dovuto a esigenze funzionali per consentire il comodo affacciarsi alle dame infagottate nelle ingombranti crinoline.
Sono state diverse le tipologie costruttive e architettoniche, conseguenza delle dominazioni straniere (Arabi, Normanni, Svevi, Aragonesi...), per cui oggi, visitando la città, specie il suo centro quadrato, pare di scorrere le pagine di un libro di storia di architettura riportante i diversi stili e le diverse tendenze artistiche.
La “città quadrata” appare tale soltanto nel XVII secolo, permanendo la configurazione urbanistica cinquecentesca. La città, prima del Cinquecento, si presentava ancora raccolta attorno al primo insediamento fenicio costituito dalla lingua di terra fusiforme che dalla cerchia dei monti si protendeva verso il mare. La prima carta con le reali dimensioni dei vari elementi del tessuto urbano in scala, fu realizzata nel 1777 ed eseguita in base a rilievo diretto e stampata a Palermo: è la Pianta geometrica, voluta dal Senato Palermitano, redatta da Francesco Maria Emanuele e Gaetani, Marchese di Villabianca (1720-1802). Questa prima pianta (1777) è quella mette in evidenza la città quadrata con la formazione dei quattro Mandamenti, sapientemente descritti da Carlo Di Franco in itinerari, “visioni” e “appunti” con cartine, foto e illustrazioni che fanno di questo volume uno strumento utile e prezioso di indagine conoscitiva.
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