La collezionista di profumi proibiti di Kathleen Tessaro

“La collezionista di profumi proibiti” di Kathleen Tessaro (Newton Compton, 2013) è la storia di due donne lontane, divise ma, in realtà, indissolubilmente unite.

Il romanzo si apre con la narrazione della quotidianità di Grace Munroe, giovane inglese più che benestante e sposata con un uomo verso il quale nutre, però, solo un tiepido sentimento. Siamo nel 1955: Grace riceve da uno studio legale parigino una lettera che la informa di essere beneficiaria di un’eredità. Così lascia Londra alla volta della Francia ove incontra il legale incaricato di espletare le pratiche della successione. Viene a sapere che l’eredità le è stata lasciata da una donna il cui nome non ha mai sentito: è una certa Eva d’Orsey, morta a poco più di cinquant’anni lasciando una cospicua fortuna. La protagonista riesce a trovare tracce della donna scomparsa nel momento in cui, su un bigliettino, scopre un indirizzo prezioso, quello di un vecchio negozio di profumi, sito sulla rive Gauche, sopra il quale abita ancora una signora che ha conosciuto Eva d’Orsey. E’ un locale chiuso ormai da tempo perché chi lo gestiva non c’è più ma è permeato, oltre che da intense fragranze, anche da ricordi indelebili. Eva d’Orsey era stata lì, vi aveva lavorato accanto a Madame Zed, questo il nome della nuova confidente di Grace, e ad Andre Valmont, il miglior creatore di profumi francesi. Lo stesso negozio pare lanciare un messaggio alla giovane londinese: si chiama infatti “Recherchez-moi” ovvero “Cercatemi”, una frase perfetta per questo romanzo.

Spoiler trama - Grace riunisce tanti tasselli della vita di Eva: quando la donna era giunta a Parigi, seppur giovane, aveva alle spalle una vita burrascosa, mai facile , anche se in parte vissuta nella mondanità. Aveva cominciato a lavorare come cameriera a soli quattordici anni in un hotel di lusso a New York: qui era venuta a contatto di moltissime persone. Un inglese, Mr Lambert, poi, l’aveva portata con sé e aveva usato le spiccate abilità logiche di Eva nel gioco d’azzardo. Ambedue con un passato burrascoso alle spalle, erano uniti da un patto: Eva era indispensabile all’uomo per le sue vincite ma egli aveva aiutato la giovane in un momento assai delicato, quello in cui aveva dato alla luce una bambina, frutto di un incontro rubatole in albergo grazie a un bicchier di whisky e, soprattutto, all’ingenuità di lei cameriera quattordicenne. Terminata la relazione con Lambert, Eva era giunta a Parigi con Andre Valmont dal quale aveva appreso l’arte di creare profumi. Ora la verità è a un passo da Grace che ricorda di aver avuto, ancor piccina, una governante che l’aveva trattata con tanto amore e che aveva la passione di trarre da fiori e oggetti essenze particolari. Cosa lega i profumi di Parigi, l’eredità e la donna che si era presa cura di Grace bambina?

La storia rivelerà un finale più tenero delle vicende del passato. I temi portanti di questo romanzo sono il profumo e l’amore.

“Il mondo è definito dagli odori, non dalle parole o dalle forme o dai suoni. Questo è l’unico linguaggio che tutti comprendono”.

Il viaggio attraverso le fragranze passa per luoghi come Grasse, già nominata nel romanzo “Il profumo” di Suskind. C’è attinenza tra le due storie che, seppur totalmente diverse, si svolgono ambedue in Francia e danno spazio alla percezione del mondo attraverso l’olfatto. Per ultimo, nella storia, spicca l’amore. Eva, apparentemente superficiale e calcolatrice, si rivela una mamma profondamente legata alla sua piccola che, però, il destino le aveva proibito di crescere accanto a sé.