La cooperazione consapevole
- Autore: Gianluca Piscitelli
- Genere: Psicologia
- Categoria: Saggistica
- Anno di pubblicazione: 2010
Un modello di intervento sociologico a sostegno delle organizzazioni e dei protagonisti della società civile
Se vogliamo dare una definizione al termine cooperazione possiamo affermare che per essa s’intende: partecipazione con altri all’esecuzione di un lavoro per il conseguimento di un fine. Ma, come ben precisa l’autore, la "cooperazione è un modello di imprenditorialità che sa coniugare l’innovazione alla solidarietà e alla democrazia sul lavoro" e, nel caso delle cooperative sociali, ossia quelle il cui fine comune è anche di utilità sociale, "le stesse rappresentano un’importante e funzionale alternativa tra il settore privato e quello pubblico".
Se tentiamo di dare una definizione al termine consapevole possiamo affermare che lo stesso non è solo sinonimo di conoscenza, bensì qualcosa di molto più intenzionale, esperito, perché la consapevolezza aggiunge alla conoscenza quella forma attiva di esperienza del sapere, nonché la piena cognizione del sé in un ambito sociale.
E unendo i due termini otteniamo uno dei modelli di partecipazione lavorativa che potrebbe incarnare un nuovo esempio di convivenza civile, nonché l’esegesi di una possibile nuova economia. In tempi sospetti come quelli che stiamo vivendo, dove ormai anche il libero mercato, dopo il fallimento delle economie stataliste, sta rivelando fatalmente i propri limiti con il verificarsi di un’insostenibile crisi economica ed umana a livello mondiale, l’autore evidenzia le risorse valoriali del metodo cooperativo. Ci ricorda, infatti, che la cooperazione di per sé svolge una funzione di emancipazione dell’Uomo da nuove e pericolose tendenze all’alienazione e, per quanto riguarda la cognizione lavorativa dei soci, sostituisce alla dipendenza una responsabilità consapevole accettata e vissuta, che non può che portare all’autorealizzazione. La cooperazione, però, non dà i suoi buoni frutti qualora non venga svolta in maniera consapevole dai suoi attori. Anzi, non è raro il verificarsi di dinamiche di alterazione degli equilibri, all’interno di un sistema cooperativo, con vere e proprie involuzioni del sistema stesso. Ciò accade perché le cooperative sono pur sempre delle imprese, anche se l’autore riconosce loro qualcosa in più, il cosiddetto sé collettivo.
Quando esiste un sé, tuttavia, che sia individuale o collettivo, esiste anche la possibilità di agire affinché si superino situazioni di crisi, acquisendo o recuperando la propria consapevolezza. È questo l’obiettivo dell’intervento del consulente organizzativo, attraverso gli strumenti che la ricerca gli mette a disposizione. Nel saggio l’autore illustra come agisce la Gestalt Therapy (che possiamo definire come una sorta di psicoterapia umanistico-esistenziale applicabile anche a livello sociologico) nel ristabilire gli equilibri in un’organizzazione cooperativa.
Veramente interessante - personalmente è il capitolo che ho più apprezzato – l’esperienza riportata dall’autore relativamente ad un intervento in questo senso, che rende proprio l’idea delle componenti sinergiche applicate tra consulente e cliente per la risoluzione di problematiche socio/professionali in una cooperativa di decennale esistenza. Personalmente ho lavorato molti anni in una cooperativa privata e soltanto dopo aver letto questo libro sono riuscita a spiegarmi (in maniera decisamente consapevole!) tutto ciò che non funzionava ma, anche e soprattutto, quello che funzionava in un sistema lavorativo che mi ha insegnato molto e mi manca di più.
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Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: La cooperazione consapevole
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