La coscienza parla
- Autore: Ramesh S. Balsekar
- Genere: Filosofia e Sociologia
- Categoria: Saggistica
All’età di sessant’anni Ramesh S. Balsekar (1917-2009), ex direttore generale della Bank of India, conobbe, in un modesto quartiere di Mumbai, colui che sarebbe divenuto il suo guru, Nisargadatta Maharaj, tra i più insigni esponenti dell’Advaita Vedanta nel secolo scorso. L’incontro cambiò la vita di Balsekar. All’indomani della morte del maestro, il discepolo diffuse l’insegnamento ricevuto pubblicando oltre venti libri e istruendo numerosi ricercatori attratti dalla peculiare natura della sua dottrina. La coscienza parla (edito nel 1996 da Astrolabio Ubaldini e curato da Wayne Liquorman, con la traduzione di G. Fiorentini) si configura come un prezioso distillato della metafisica indù, e consente al lettore di fugare non pochi equivoci e luoghi comuni.
Il messaggio reiterato nelle pagine di questo volume è apparentemente ordinario: tutto è Coscienza:
"Tutto ciò che c’è, è Coscienza. In quello stato originario, chiamiamolo come vogliamo: Realtà, Assoluto o Niente, in quello stato non c’era motivo per essere coscienti di qualcosa. Perciò la Coscienza in stato di quiete non era cosciente di se stessa. Ha preso coscienza di sé solo con il sorgere improvviso del senso dell’“io sono”. [...] In quel momento, la Coscienza in stato di quiete divenne Coscienza in moto, l’energia potenziale divenne energia in atto. Non sono due cose diverse. [...] La Coscienza in moto non è diversa dalla Coscienza in quiete. La Coscienza in stato di quiete è diventata la Coscienza in moto, nell’attimo che gli astronomi chiamano Big-Bang e i mistici “sorgere improvviso della consapevolezza”."
La manifestazione fenomenica è una mera apparizione nella Coscienza (un’oggettivazione della Coscienza stessa) ed è contrassegnata dal divenire e dalla complementarità degli opposti. L’io (ossia ogni organismo corpo-mente) appartiene, come altre entità, alla manifestazione fenomenica. L’essere umano è fornito di facoltà senzienti e d’intelletto. Quest’ultimo, inestricabilmente legato al linguaggio, consente all’uomo di discriminare, concettualizzare, interpretare e rammemorare il percepito e gli conferisce il senso dell’individualità, vale a dire l’illusione di essere un’entità separata dal resto della manifestazione, che è invece un tutto coeso, un’unità indiscernibile. La mente individuale non può accettare di non avere alcun controllo sulle cose; eppure pensieri, emozioni, sensazioni e desideri — osserva Balsekar — sorgono spontaneamente, come moti nella Coscienza su cui il singolo non ha alcuna presa.
Alla stregua di altri advaitin, Balsekar confuta il concetto di libero arbitrio nella sua accezione corrente:
"Non abbiamo scelto i nostri genitori né il nostro ambiente. Siamo semplicemente nati in un certo luogo, da certi genitori, con certe caratteristiche. Non siamo noi ad agire. Il meccanismo corpo-mente si limita a reagire a un evento esterno o a un pensiero. Ogni corpo-mente reagisce in accordo alle proprie caratteristiche. [...] Ogni organismo individuale viene concepito e creato con determinate caratteristiche, così che attraverso di esso avvengono determinate azioni. Queste azioni fanno parte dell’attività impersonale della Totalità. Tu non sei realmente responsabile, sei un semplice strumento attraverso cui si produce l’azione, impersonalmente. Sei semplicemente uno strumento attraverso cui la Coscienza agisce".
La Liberazione o Comprensione (in sanscrito Mokṣa), nozione sovente fraintesa, coincide con la sparizione del senso di essere l’agente personale delle proprie azioni. La Comprensione è un evento impersonale: accade e basta, imperscrutabilmente, al di là dei meriti e delle intenzioni, per effetto della Grazia. Nessuno sforzo, in quanto prodotto di un io illusorio, è in grado di conseguirla. Anche la Liberazione, dunque, è un evento che accade all’interno dell’attività della Totalità o Coscienza. Solo dalla Comprensione può sorgere la Compassione (o Amore), intesa come accettazione incondizionata di ciò che la vita porta con sé, nella consapevolezza che è sempre la Totalità ad agire attraverso le miriadi di organismi esistenti, per motivi che trascendono l’umano intendimento.
La coscienza parla
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