La farfalla asimmetrica
- Autore: Paolo Codazzi
- Categoria: Narrativa Italiana
- Anno di pubblicazione: 2014
Anno 2003, Cosimo Armagnati è un rinomato copista al quale viene commissionata la riproduzione di una tela rinascimentale raffigurante il ritratto di una nobildonna palermitana. Ferdinando Vella è il sovrintendente che lo accoglie a Palermo, dove la tela è conservata, e che gli consegnerà un tomo antico nel quale vengono narrate le gesta di personaggi vissuti nel 1400, aventi i loro stessi nomi.
Nel 1462 ai tempi dell’inquisizione Beatrice Del Monte, tacciata di stregoneria, venne “salvata” da Cosimo Armagnati, un “cacciatore di streghe” dalle idee progressiste che l’amò profondamente e dalla quale ebbe un figlio naturale, Grumello Del Monte, baciato dal dono dell’arte.
Nel 1492 due famiglie siciliane rivali da tempo, i Vella e i Gurrieri, ambiscono alla concordia attraverso un matrimonio di convenienza. Grumello viene incaricato dal nobile Nicola Vella, promesso sposo di Beatrice Gurrieri, di ritrarre la giovane per poter esporre l’opera prima del matrimonio, usanza dell’epoca. Ma tra Grumello e Beatrice è presto amore, una passione tormentata che rimarrà sospesa e intrappolata in una sorta di incantesimo.
Una tela armena, sulla quale il ritratto della donna nasconde tra le pieghe del volto i tratti dell’uomo che l’ha così profondamente amata, unisce in un’unica raffigurazione Beatrice e Grumello. Metafora dell’amore e dell’unione simbiotica tra anime, lo specchio magico che intrattiene uno spirito benigno al quale i due amanti si erano votati diventa il ponte di collegamento tra epoche e storie diverse, a raffigurare l’ideale dell’amore eterno che eternamente sfida il tempo.
Eresie, donne dalla conoscenza ancestrale, torture, roghi. Siamo nell’oscurantismo del tardo medioevo, eppure all’occhio dei personaggi contemporanei una riflessione nasce spontanea: la spaventosa inquisizione non è poi così diversa dai fanatismi e dagli eccessi attuali.
Tra il surreale e lo storico: omonimie, date ricorrenti, ritorni che fanno di ricostruzioni antiche la trama di nuove sorti si intrecciano con fenomeni meteorologici che influiscono sui pensieri degli uomini quanto sui loro destini, tessendo riflessioni filosofiche di varia natura.
Poi c’è Laura, creatura terrena la cui rivisitazione nella mente di un Cosimo - ormai consapevole e libero - diventa puro lirismo.
A tratti non sembra di leggere un romanzo, ma di star osservando un quadro. E non un quadro lineare, ma uno di quelli ricchi di simbolismi che rivelano in ogni piccolo angolo un significato (non a caso la copertina riporta un’opera di Bosch). Ogni particolare ha la sua accezione, spesso ostica, che cela però qualcosa di conoscibile affrancando al suo fruitore emozione e libertà d’interpretazione. Ecco perché all’inizio questo romanzo, coi suoi lunghi periodi pregni di forbite parole e riferimenti storici, sembra quasi scoraggiante. Proprio come un’opera d’arte, dopo il primo impatto destabilizzante, la narrazione guida il suo osservatore in un mondo armonioso dove fantasia e realtà si intrecciano nell’esposizione di eventi e personaggi che non esauriscono la loro essenza nel corso della storia narrata, ma provengono e proseguono all’infinito. Sì, proprio come la vita tutta.
La farfalla asimmetrica
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