La fortezza volante
- Autore: Fabio Bogliotti
- Genere: Fantasy
- Categoria: Narrativa Italiana
- Anno di pubblicazione: 2023
È appassionato di trekking, Fabio Bogliotti, ama la natura in tutte le sue manifestazioni. È nato, risiede e lavora a Torino. Legge, qualsiasi cosa, di qualsiasi genere. Scrive, il primo romanzo nel 2016, tra storia e fantasia, dal titolo Intrigo a L’Avana e ora un altro, più di fantasia che di storia, La fortezza volante, pubblicato dalle Edizioni Pathos di Torino (aprile 2023, 241 pagine).
Una vita non da ozi di Capua per l’autore, che ha militato in una compagnia teatrale amatoriale, ha sceneggiato fumetti, ha firmato racconti su antologie collettive e riviste letterarie. Si dice certo che le esperienze artistiche, unite alla sensibilità per l’ambiente, l’abbiano aiutato a sviluppare la narrazione su piani diversi. Livelli di narrazione che hanno in comune la sua personale visione del rapporto tra la natura e l’uomo.
Questo secondo lavoro, econaturista, è un fantasy cosplayer, un romanzo fantastico, sotto tanti aspetti anche distopico, che ama travestirsi in costume, coprirsi di armature, di protesi amovibili eiettabili - alla maniera dei superobot degli anime giapponesi - di esoscheletri di metallo forgiato.
Conduce in una dimensione di puro e autentico steampunk, una variante del cyberpunk (steam in inglese vuol dire vapore), sottogenere della narrativa fantascientifica ambientata in un passato tecnologico mai esistito. Un esempio sono i marchingegni descritti da Jules Verne, sottomarini, razzi, vetture, anche quelli con trazione a vapore.
Da una parte l’eco dello scrittore francese, tanto attivo nella seconda metà dell’Ottocento, dall’altra l’ambientazione elettiva delle storie steampunk nell’Inghilterra Vittoriana. Non sorprende che l’anno in cui Bogliotti colloca le avventure sia il 1875. E il luogo il Piemonte.
Nelle pagine di un libro ricorre il sapere di mille linguaggi, secondo Fabio, da quelli inventati dagli uomini a quelli ancestrali della natura. Dice di avere cercato di "attraversare” mondi e lessici con questa storia:
“seguendo la magia che abbiamo dimenticato, per rimanere in contatto con Madre Natura”.
Tutto è nato per caso: da un paio da occhialini femminili da sole, che ricordavano quelli indossati dai cosplayer steampunk il risultato di due anni di studio e di lavoro, di letture e scrittura, di promenade a Torino, dove vive e a Entracque, dove va in vacanza. Infatti, le vicende fantasy del romanzo sono ambientate in quelle due località reali: la città sabauda e il borgo alpino nella Valle Gesso cuneese. Dice di avere sviluppato la trama nel momento in cui ha deciso di portare la tecnologia di oggi nella seconda metà del XIX secolo.
Il racconto è in prima persona, proposto da due narratori diversi, Sebastian, “bel cavaliere” - una specie di templare steampunk - e Moisset, sontuoso falco pellegrino con cui il giovane guerriero riesce a comunicare, avendo una capacità unica, anzi, “il dono”. L’uccello parla, o meglio, scrive, in corsivo nel testo e non mancano alcuni flashback in un mondo distopico, “che non è poi tanto lontano dalla realtà”.
Servono anche a spiegare gli avvenimenti nella decina d’anni precedenti la primavera 1875, in cui si svolge l’azione principale.
Troverai più nei boschi che nei libri. Gli alberi e le rocce ti insegneranno cose che nessun maestro ti dirà.
Fabio Bogliotti cita Bernardo di Chiaravalle in avvio, per affermare il primato dell’ecosistema sul genere umano, sebbene oggi si faccia di tutto per sovvertire l’equilibrio, con le conseguenze che vediamo e subiamo, tra riscaldamento globale e fragilità dell’assetto idrogeologico dei territori.
Nel mondo distopico dove Sebastian è stato addestrato in un convento in Valle Gesso, a cominciare dai quindici anni due lustri prima, è in atto un conflitto per la scienza, con la scienza, contro la scienza.
Nessuna invenzione in sé è pericolosa, ma nelle mani sbagliate tutte lo diventano. Altri quindici anni prima circa, sono nate le due fazioni che stanno dividendo il mondo tra oleisti e vaporisti. Un antagonismo teoretico, di ricerche e numeri, si è ampliato in modo incontrollabile, dapprima furti su commissione, poi sporadici rapimenti, prima di diventare la guerriglia attuale, con imboscate a scienziati, le cui invenzioni non devono cadere in mano alla parte avversa, qualunque sia.
Sebastian, la madre e il padre sono dalla parte dei vaporisti. Lui è in cerca della sorella Marion (ha il dono anche lei) e nel viaggio verso Torino è accompagnato da una guerriera, Alejandra, che finge d’essere la moglie. Il braccio destro di Seba diventa spada sollevandolo, torna arto se fatto roteare in basso, dietro la schiena. I calzari trasformano il movimento in vapore, che rende meno faticoso camminare. Un bracciale al polso destro è un manometro che indica la potenza-energia residua. Sono il risultato della ricerca messa al servizio di un culto antico mai smarrito, un mondo sempre esistito che sempre esisterà: la connessione dei tre regni in Natura.
Vediamo Sebastian affrontare un gigantesco avversario - quattro metri di esoscheletro - e batterlo, sventando un agguato, mentre Alejandra tiene a bada tre sgherri. Tanti gli incontri e gli scontri, con manigoldi, conti, baroni, ma non è facile per i protagonisti capire chi sia dalla propria parte e chi no. Sono gruppi, come quello capeggiato dal signor Enzo, ottocento persone, donne e uomini, famiglie, quasi tutte con bambini.
Si chiamano Briganti, orgogliosamente briganti, in realtà onesti cittadini che hanno a cuore le sorti del proprio Regno, anche se l’opinione pubblica li considera criminali e sovversivi, continuando ad aizzare contro il regio esercito.
Sebastian, che comunica con animali, piante (vegetali), pietre (minerali), deve ancora capire dove lo porterà il suo dono e quale sarà il suo ruolo.
La fortezza volante
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Grazie per aver letto il libro e per le belle parole.
Fabio Bogliotti