La gallina che sognava di volare di Sun-Mi Hwang

Cosa siamo disposti a fare per realizzare i nostri desideri? La strada per diventare chi vogliamo davvero essere è spesso disseminata di insidie che ci tarpano le ali. Lo sa bene Gemma, la protagonista de ‘La gallina che sognava di volare’ di Sun-Mi Hwang. Costretta dentro i confini di una stia, Gemma è una gallina che adempie al suo dovere di produrre uova per vedersele puntualmente portare via, mentre il suo sogno più grande sarebbe poterne covare una e diventare madre. L’unico modo per sfuggire ad un destino già scritto è scappare. Gemma progetta allora la fuga e, una volta fuori, dovrà fare ricorso a tutta la temerarietà e la tenacia che ha in corpo per sopravvivere e proteggere chi ama.

La gallina che sognava di volare è un inno all’istinto materno, a quella forza misteriosa e inarrestabile che va oltre la biologia e alimenta lo spirito, l’intelligenza e la determinazione delle madri. Gemma desidera sapere cosa si provi a vedere nascere una creatura e a prendersene cura ed è il suo sogno di maternità a spingerla a fuggire verso la libertà e verso l’opportunità di disegnare da sola il tracciato della sua esistenza.

C’è qualcosa di eroico e commovente in Gemma, un personaggio di quelli che restano nel cuore. La sua aspirazione a scoprire cosa c’è oltre i limiti della stia e l’amore e lo spirito di sacrificio che guidano le sue azioni illuminano le pagine di una storia semplice ma profonda. Sun-Mi Hwang sceglie il mondo animale per costruire un racconto esemplare e leggendo ‘La gallina che sognava di volare’ è facile dimenticare che i personaggi del libro sono galline, anatre, germani, donnole e cani, perché ognuno assume i contorni di una figura che vola al di sopra dell’idea di specie e dell’universo a cui appartiene.
Le illustrazioni minimaliste in bianco e nero di Nomoco impreziosiscono una gemma letteraria che con l’apparente leggerezza di una favola finisce per essere un’allegoria delle gioie e dei dolori dell’essere vivi, ricordandoci che vale sempre la pena combattere per essere padroni del nostro destino.