Pubblicata per la prima volta sul "Corriere della Sera" il 20 ottobre 1909, La giara è una novella di Luigi Pirandello confluita nelle Novelle per un anno. Nel 1916 ne è stato ricavato un adattamento teatrale (la prima rappresentazione risale al 1917), che ha previsto la rielaborazione dei suoi dialoghi in dialetto agrigentino. Successivamente sono state realizzate anche due trasposizioni cinematografiche dell’opera: una prima, del 1954, diretta da Giorgio Pàstina e inserita all’interno del film a episodi Questa è la vita; una seconda realizzata dai fratelli Taviani trent’anni dopo, anch’essa inserita in un film a episodi, Kaos.
La novella, di ambientazione siciliana, ruota intorno alla fissazione maniacale del suo protagonista, don Lollò Zirafa, e rappresenta una riscrittura, pirandellianamente umoristica, di quella che in Verga è la tematica della "roba".
Eccone riassunto e analisi.
La giara: riassunto
Il protagonista della novella è don Lollò Zirafa, un ricco e avaro proprietario terriero sempre pronto ad attaccare briga e a denunciare chiunque sia sospettato di attentare al suo patrimonio. Non contento delle quattro giare già possedute, prevedendo le potenzialità del prossimo raccolto d’olive, don Lollò decide di farsi costruire una quinta, enorme e splendida giara per conservare l’olio ricavato.
Durante la raccolta delle olive, però, i contadini trovano la giara misteriosamente rotta a metà. L’iniziale disperazione di Zirafa si trasforma nella necessità di aggiustare al più presto il prezioso contenitore e il mattino successivo arriva al podere Zi’ Dima Licasi, "conciabrocche" e inventore di un mastice miracoloso.
L’uomo propone a Zirafa di sistemare la giara solo con il proprio mastice, ma il ricco proprietario terriero insiste perché usi anche dei punti metallici, assicurandosi così la sua perfetta tenuta. Adirato e controvoglia, Zi’ Dima si mette all’opera: prepara i fori, stende il mastice ed entra nella giara per unirne i lembi e serrarli con i punti. Terminato il lavoro, però, si rende conto di essere rimasto intrappolato all’interno della giara, ormai sistemata, e dal collo troppo stretto per poter scivolare fuori. L’unica soluzione perché possa uscirne è rompere di nuovo, e questa volta per sempre, la giara.
Don Lollò, tra le risa generali, decide di recarsi dal suo affezionato legale. Se Zi’ Dima resta chiuso nella giara, don Lollò potrebbe essere accusato di sequestro di persona, ma l’artigiano non può certo uscirne senza rimborsarlo del valore del recipiente ormai condannato a morte (del suo valore da rotta o da nuova? E quanto vale la giara ora che è riparata?, si preoccupa don Lollò).
Una volta rientrato al podere, Zirafa spiega la situazione a Zi’ Dima, che divertito si rifiuta di uscire dalla giara. Essendosi ormai fatta sera, sconvolto, Zirafa va a dormire, mentre i contadini trascorrono la serata intorno a Zi’ Dima mangiando, bevendo, cantando e ridendo.
Al colmo dell’esasperazione, don Lollò si precipita infuriato dagli uomini e spinge giù per la collina la giara, che si spacca contro un ulivo.
Analisi
Per la sua ambientazione siciliana e il suo tema portante (la "roba"), La giara richiama inevitabilmente le novelle di Verga. Don Lollò Zirafa è un uomo ossessionato dalla "roba", dalla sua ricchezza e dalle proprietà accumulate, ma presenta delle importanti differenze con Mazzarò, il protagonista del racconto La roba. Mazzarò, infatti, nella sua fissazione maniacale, è in realtà vittima della "fiumana del progresso"; la visione di Verga è una visione negativa, ma strettamente inserita in un discorso storico. In Pirandello, invece, l’ossessione di Zirafa è un’ossessione umoristica e astorica, che rispecchia una condizione esistenziale indifferente al passare del tempo.
L’umorismo pirandelliano (il "sentimento del contrario") permea l’intera novella. Umoristiche sono le manie dei protagonisti (come Zirafa è attento alla propria roba, così Zi’ Dima è testardamente desideroso di mostrare la propria abilità di artigiano), umoristica e ai limiti del grottesco la situazione narrata, umoristico il finale risolutivo scelto.
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Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: La giara: riassunto e analisi della novella di Pirandello
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