La governante della Regina di Wendy Holden

Il romanzo La governante della Regina (Piemme, 2022, titolo originale The Governess, traduzione di Gloria Pastorino) di Wendy Holden racconta la storia del rapporto tra la giovane Elisabetta II (nata Elizabeth Alexandra Mary, Londra, 21 aprile 1926 – Castello di Balmoral, 8 settembre 2022) e Marion Crawford (Gatehead, 5 giugno 1909 – Aberdeen, 11 febbraio 1988), bambinaia delle principesse Elisabetta di York (in seguito Elisabetta II) e Margaret di York (1930 – 2002).

Se ripensiamo ai principali avvenimenti accaduti nell’anno che sta per finire, invasione russa in Ucraina a parte, uno torna subito in mente e cioè la scomparsa della Regina Elisabetta II, avvenuta i primi di settembre. Un fatto quasi incredibile, l’intero Pianeta riteneva la regina del Regno Unito di Gran Bretagna e Irlanda del Nord e degli altri reami del Commonwealth dal 6 febbraio 1952 all’8 settembre 2022, un personaggio immortale, circondato da un’aura leggendaria. E invece la Regina, figura iconica, si è spenta un pomeriggio di inizio autunno nella tenuta scozzese di Balmoral alle ore 15,10. Elizabeth era molto anziana, aveva 96 anni, e aveva appena festeggiato il Giubileo di platino lo scorso giugno, circondata dall’affetto e dalla stima di tutti i Windsor e dei suo fedeli e affezionatissimi sudditi. L’ultima sua apparizione era stata solo due giorni prima, la regina aveva formalmente incaricato la neopremier Liz Truss (appena eletta dall’assemblea del Partito Conservatore dopo le dimissioni di Boris Johnson) di formare il nuovo governo. In quella occasione, la sovrana era apparsa visibilmente deperita e con le mani emaciate, era logico che le sue condizioni di salute si stavano progressivamente aggravando, ma, nonostante ciò, The Queen sorretta dal suo inossidabile senso del dovere, ostinatamente cercava, per quanto possibile, di adempiere ai suoi impegni. È stato il suo sorriso l’ultimo ricordo che il mondo ricorda, due giorni dopo suo figlio Charles, l’eterno Principe di Galles, diventava automaticamente re con il nome di Carlo III.

I funerali solenni della sovrana, celebrati il 19 settembre nell’abbazia di Westminster, sono stati visti da un miliardo e mezzo di persone nel mondo. Ora la Regina Elisabetta II riposa per sempre nel Castello di Windsor nella cappella commemorativa di re Giorgio VI, accanto al marito Filippo di Edimburgo.

Tra i tanti libri sulla Regina Elisabetta II (ri)pubblicati dopo la sua morte, in questo scorcio di 2022, appare più che interessante quello dedicato a Marion Crawford, la tata scozzese che si prese cura dal 1932 al 1948 delle principessine York, Lilibet di sei anni e Margaret di due, figlie del Duca di York e di Elisabetta Bowes-Lyon, che allora dimoravano presso Kensington Palace. L’insegnante scozzese, affettuosamente chiamata dalle principessine Lilibet e Margaret, Crawfie, entrata a far parte del giro delle bambinaie delle famiglie aristocratiche britanniche, avrebbe avuto l’opportunità di assistere a tutti i principali avvenimenti che si sarebbero succeduti di lì a poco come, l’abdicazione di Edoardo VIII nel 1936 per poter sposare l’americana divorziata Wally Simpson, che avrebbe aperto la strada al regno di suo fratello Giorgio VI con il conseguente trasferimento a Buckingham Palace; lo scoppio della II Guerra Mondiale e il valore della famiglia reale, che non volle mai lasciare Londra bersagliata dai bombardamenti nazisti; l’innamoramento della giovane Elisabetta per Filippo.

Anni nodali per Lilibet, che avrebbe presto compreso che il suo destino non sarebbe mai stato quello di una donna normale. Un rapporto perfetto quello tra la Royal nannie e le sue allieve ormai donne, bruscamente interrotto a causa della pubblicazione di un libro che non avrebbe dovuto essere mai stato scritto: The Little Princesses: The Intimate Story of HRH Princess Elizabeth and HRH Princess Margaret by Their Governess (1950).

Marion Crawford, finora talmente stimata e amata dalla Royal Family, fino al punto che le era stato concesso di stabilirsi nel Nottingham Cottage, nella proprietà di Kensington Palace, aveva violato quella norma non scritta che tutte le persone che lavorano per la famiglia reale devono rispettare, ossia massima segretezza riguardo a quello che succede a palazzo.