La modestia dell’eroe. Diario di un fante della Brigata Sassari
- Autore: Flavio Casciu
- Genere: Romanzi e saggi storici
- Categoria: Saggistica
- Anno di pubblicazione: 2023
“Forza Paris”: Flavio Casciu, un diciottenne sardo sotto le armi nella Grande Guerra. La prima e unica punizione in quattro anni di naja dura dalla fine del 1915 la subì nell’ottobre 1919, a due mesi dal congedo: dodici giorni di cella di rigore, per ritardo ingiustificato nel rientrare dalla licenza. Ne scontò solo uno e non venne menzionata nel foglio matricolare.
Ha lasciato ricordi scritti della sua esperienza bellica, proposti oltre un secolo dopo da Gaspari Editore nel libro La modestia dell’eroe. Di un fante della Brigata Sassari (Udine, 2023, collana “Diari e memorie della Grande Guerra”, con alcune foto, illustrazioni e cartine in bianconero, 96 pagine), grazie alla collaborazione di una coppia di curatori, il generale della Riserva Lorenzo Cadeddu, storico ed esperto della Sassari e l’editore ricercatore Paolo Gaspari.
Flavio Casciu nacque a Oristano il 24 gennaio 1896. Interruppe gli studi classici in Seminario per andare in guerra, in servizio dal 16 novembre 1915 al 18 dicembre 1919, impegnato quasi sempre al fronte. Visse le tragiche giornate di Caporetto, coprendo la ritirata al Piave nella Brigata Sassari e nel gennaio 1918 partecipò al primo episodio di riscatto: la Battaglia dei Tre Monti, sull’Altopiano di Asiago.
18 dicembre 1919: Mi vien rilasciato il foglio di congedo illimitato e alle 24 lascio Roma diretto a Cagliari, dove giungo il giorno 22.
Si conclude così lo “strano” diario di uno studente di liceo, che sebbene di estrazione borghese rifiutò di diventare ufficiale di complemento, pure in una società molto classista, con nette distinzioni di ceto familiare e mantenne nel primo anno di guerra un atteggiamento distaccato, come “un pacifista silenzioso”, finchè non si trovò nell’inferno della battaglia di Col del Rosso-Col d’Echele dal 25 al 31 gennaio 1918. Meritò una medaglia d’argento, ma non la promozione sul campo. Rimase caporale, con una paga cinque volte inferiore a quella di un ufficiale, probabilmente per restare con gli amici di umile condizione e condividere la sorte fino in fondo. Una prova identitaria di fierezza popolare, tipica dell’orgoglio dei sardi di quella Brigata, composta da corregionali, a differenza di tutti gli altri reparti dell’Esercito Regio, per favorire lo spirito di corpo su base regionale e linguistica.
Quello del giovane Flavio è uno dei trentamila diari e memoriali lasciati dai protagonisti alfabetizzati di quella guerra. Erano tanti e scrissero tanto, anche miliardi di lettere, alcune sgrammaticate, di difficile comprensione per i familiari cui erano dirette, altrettanto poco istruiti. Altre vergate con sintassi più regolare, perché dovute alla collaborazione di un ufficiale volenteroso o del buon cappellano, che si prestavano ad aiutare il soldato analfabeta a tenere un contatto con i genitori, i fratelli e le sorelle, la fidanzata, gli affetti lontani.
Flavio Casciu, di ottima costituzione fisica, visto che venne classificato idoneo di prima categoria (un pass per la prima linea) era tra quelli che sapevano leggere e scrivere e questo ne fece lo scritturale dell’ospedale militare in cui era stato ricoverato, nel dicembre 1915, per morbillo e broncopolmonite bilaterale. Non una passeggiata quelle patologie, che gli procurarono qualche giorno tra la vita e la morte. Superata la crisi, si prestò da convalescente al disbrigo di pratiche d’ufficio, benvoluto dalle suore e dal direttore del nosocomio, che l’avrebbe trattenuto a lungo, ma il ragazzo fremeva, sentiva il bisogno di “andare a fare la guerra” e fece di tutto per essere dimesso.
97° Reggimento, Brigata Genova, sesta offensiva dell’Isonzo, di fronte ad Oslavia, alle pendici del Monte Sabotino, il primo impatto con la guerra: i cadaveri dei soldati austriaci nella terra di nessuno. Poi, i primi caduti in grigioverde. Una granata d’artiglieria scoppia vicino al giovane oristanese, scuotendolo per lo spostamento d’aria e coprendolo del sangue del commilitone dilaniato dall’esplosione.
Viene impegnato nei reparti scelti, come la Sassari, impiegati nelle azioni più difficili e sanguinose. Le note scarne, minimaliste delle dell’ex seminarista sono prodighe di nomi, numeri e circostanze dei caduti, oltre a indicare alcuni dei settori di guerra decisivi nel conflitto sul fronte italo-austriaco. Casciu è sempre tra i primi, “balente”, coraggioso, come dicono in Sardegna.
Una scrittura scandita, la sua, di lettura tutto sommato agevole, grazie all’apporto dei curatori, ma più che accennare a contenuti del diarista, riteniamo di assolvere a un dovere della memoria, dopo aver colto il rimprovero esplicito rivolto a tutti da Paolo Gaspari, nel primo capitolo.
Ricevuta la cartolina precetto dai Reali Carabinieri, Flavio era stato imbarcato con altri sul Principe Umberto, per la navigazione da Cagliari a Livorno. Era un buon piroscafo, in servizio fino all’8 giugno 1916, quando venne silurato e affondato davanti al porto albanese di Valona dall’U-Boat 5, un piccolo sommergibile imperiale. Aveva a bordo i nostri del 55° Reggimento della Brigata Marche, 1936 annegati, solo 895 superstiti: la più grande tragedia navale della storia, ricorda Gaspari, quasi il doppio del Lusitania (il transatlantico silurato dai tedeschi in navigazione per l’Irlanda il 7 maggio 1915) e molti più del Titanic.
Flavio Casciu era all’oscuro, lui senza colpa. Lo sono tuttora, ma colpevolmente, i funzionari del Ministero preposto alla memoria storica, i giornalisti “pronti a centenarizzare ogni bava di vento”, gli storici televisivi che nel 2016 hanno ignorato il centenario del più pesante naufragio d’ogni tempo (se si esclude l’affondamento nel 1944 di una nave di profughi tedeschi nel Baltico). Non un accenno, annegati senza diritto ad un ricordo. È tempo di fare ammenda e di correggere, sebbene in ritardo.
© Riproduzione riservata SoloLibri.net
Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: La modestia dell’eroe. Diario di un fante della Brigata Sassari
Lascia il tuo commento