La musa scarlatta di Sarah I. Belmonte

Olympe de Gouges (1748-1793) è stata un eccezionale personaggio, protagonista della Rivoluzione Francese, erede e interprete dell’Illuminismo e del pensiero del cambiamento. Donna colta, si inserì nel solco del riformismo che seguì gli eventi rivoluzionari, simbolo del nuovo orientamento culturale simboleggiato iconoclasticamente dalla Marianne.
Emblema di una rivendicazione dei diritti delle donne è un personaggio storico che ha molti riflessi nell’attualità. Nonostante la famiglia fosse contraria, proseguì gli studi e a diciassette anni fuggi dal suo paesino, andò a Parigi. Si affermò nel mondo culturale e letterario, come scrittrice e valente donna di teatro. A Place de l’Odeon, nel teatro dove operò, ebbe molti nemici per il fatto di essere donna di vedute universali e umanitarie; aveva sposato la causa antischiavista in un momento in cui il colonialismo internazionale viveva del traffico degli schiavi come pure si impegnò molto nel sociale, a favore delle donne indigenti e di quelle partorienti. La sua Dichiarazione dei diritti della donna e della cittadina (Déclaration des droits de la femme et de la citoyenne) è un testo giuridico francese pubblicato il 5 settembre 1791, sul modello della Dichiarazione dei diritti dell’uomo e del cittadino del 1789, proclamato il 26 agosto dello stesso anno esigeva la piena assimilazione legale, politica e sociale delle donne. La Dichiarazione è costituita da un preambolo e da 17 articoli di cui l’art.1 appare significativo, laddove così si esprime:

La Donna nasce libera e ha gli stessi diritti dell’uomo. Le distinzioni sociali non possono essere fondate che sull’interesse comune.

Olympe de Gouges era detta la Musa scarlatta, come titola il libro di Sarah I. Belmonte, edito da Rizzoli, che narra la sua storia. Fu una donna antesignana di tante battaglie che vennero combattute anni dopo. Pur avendo partecipato attivamente a diverse manifestazioni e a cruenti scontri nel periodo rivoluzionario, le donne non comparivano negli incarichi pubblici.
La condanna a morte della De Gouges, fu dettata nel periodo del Terrore dove non era più prevalente la voce del popolo che chiedeva di togliere le disuguaglianze, ma quella dei pochi uomini al comando che avevano tradito gli autentici ideali della rivoluzione del 1789.

Nel romanzo di Belmonte si ripercorrono le ultime fasi della vita della De Gouges e le vicende legate agli eventi rivoluzionari fino alla sua morte. La sua condotta, quando fu portata alla ghigliottina, fu esemplare. Si difese prima con passione e veemenza, pur rendendosi conto che le sue idee erano contro il maschilismo imperante incarnato in quel momento da Robespierre. Le sue furono definite idee che non si addicevano alle donne, ed è da considerare pertanto come una protofemminista, se non anche una socialista avendo auspicato una tassa sul lusso laddove la Monarchia aveva dilapidato le finanze dello Stato impoverendo e affamando il popolo.
L’incipit della narrazione è l’esecuzione con la ghigliottina che non toglie nulla però al lettore nel prosieguo, alla fascinazione e attrazione del romanzo e alla curiosità ed interesse con cui ci si avvicina alla sua protagonista e al suo vissuto.
Una formula narrativa che, iniziando dalla fine di Olympe de Gouges, ne mostra i passaggi e le scelte compiute che la porteranno alla tragica morte.
Forte e sentita l’empatia che la scrittrice mostra verso la protagonista come precisi e coinvolgenti i dettagli che si esprimono nella descrizione dei luoghi e dei personaggi della Francia e della Parigi dell’epoca con la sua particolare atmosfera anche quella meno gioiosa per la violenza degli eventi che la coinvolsero.

L’esecuzione di Olympe de Gouges più che la fine sembra un inizio di un processo di emancipazione e di rivendicazione che avrà la sua massima manifestazione in epoca molto successiva. Ma nel romanzo si descrivono anche le sue vicende private, i suoi amori, le sue delusioni che fanno immedesimare il lettore nel personaggio, nelle sue passioni e nei suoi sentimenti in una narrazione che cattura il lettore.
Sono presenti e ben raffigurate le presenze maschili che intersecano e influenzano il vissuto della protagonista. Leggendo e scorrendo piacevolmente le pagine di questo accattivante e prezioso romanzo storico con una scrittura intensa e insieme fluida, si fa un salto indietro nel tempo, si compie un viaggio nel passato e si entra dentro la Storia traendone degli insegnamenti.

Un romanzo di livello quello di Sarah I. Belmonte che segue il fortunato esordio di successo La pittrice di Tokyo, sia per la qualità della scrittura che per le vicende narrate, dove adesso tra gli altri la figura della regina Maria Antonietta appare descritta con un taglio personale che tiene conto delle rivisitazioni più recenti.
Una lettura moderna della Storia che ne fa vedere gli aspetti meno noti e meno frequentati che sono però quelli più accattivanti, di rado riportati nei manuali scolastici, con un approccio moderno e molto più coinvolgente.