La piccola libreria sul Tamigi di Frida Skybäck

La piccola libreria sul Tamigi (Giunti 2023, titolo originale Bokhandeln på Riverside Drive, traduzione di Sara Rossini) è un romanzo di Frida Skybäck, che ha sempre sognato di diventare una scrittrice scrivendo il suo primo libro già all’età di cinque anni. Proprio come la protagonista di questo volume, l’autrice si è trasferita dalla campagna svedese a Londra, e poi è tornata a Lund, dove vive con il marito e i due figli, con un ritrovato interesse per la letteratura inglese.

Ricominciare in un’altra nazione, lontano dalla propria patria, decidere di intraprendere una nuova esistenza, perché il ricordo di quella vecchia è troppo doloroso, soprattutto quando si è ancora giovane e si è perso un grande amore. Per far ciò occorre avere una forte dose di coraggio e anche di incoscienza. Buttarsi a capofitto e andare, perché i casi della vita sono strani e qualcosa di bello può accadere, perché forse non ce ne accorgiamo, ma ci capita di vivere più vite.

Sarebbero stati costretti a lottare affinché Charlotte capisse quanto era importante e meravigliosa la “Piccola libreria”.

È quello che accade, all’inizio inconsapevolmente, a Charlotte Rydberg, la protagonista del romanzo che in poco tempo ha scalato le classifiche svedesi. I lettori sono rimasti affascinati dalla storia di Charlotte, che ritrova la gioia di vivere grazie a una libreria in rovina e a un nuovo amore.

Dalla scomparsa di Alex, avvenuta poco più di un anno prima, Charlotte aveva mandato avanti l’azienda da sola, immergendosi completamente nel lavoro. Ora, per la prima volta, le sembrava di iniziare a ritrovare un equilibrio, ciò nonostante le restava difficile lasciarsi andare. La donna si ostinava a resistere nella sua piccola bolla e a dir la verità le piaceva molto l’idea di lasciare tutto il resto fuori. Oltre a tutto ciò e alla depressione latente, che ormai era preda del suo animo, a Charlotte era arrivata da Londra una lettera di un avvocato londinese, che le comunicava che aveva ereditato un intero palazzo, inclusa una libreria. No, non era un bizzarro pesce d’aprile, ma l’eredità proveniva da Sara, sorella di Kristina la sua defunta madre, che tra l’altro Charlotte non aveva mai conosciuto. Adesso la donna si trovava a Londra, davanti alla sua eredità: una tipica dimora di città in stile vittoriano. Il piano più alto era chiaro, mentre quello inferiore era dipinto di un color verde pino, che le donava un certo charme inglese. L’unica cosa che stonava era l’ammasso di roba che qualcuno aveva radunato in vetrina, ma tutto sommato l’abitazione aveva un aspetto davvero grazioso. Al di sopra dell’affollata vetrina, una scritta a caratteri d’oro che Charlotte lesse fra sé: “La piccola libreria sul Tamigi”.

Affascinata da quella visione, Charlotte aveva indugiato sul marciapiede di fronte alla libreria. Aveva pensato di dare solo una rapida occhiata alla struttura per poi andare in hotel, ma ora, chissà perché si sentiva rapita da un’incalzante curiosità. La malia di Charlotte per la libreria era appena iniziata, l’idea iniziale di vendere questa attività commerciale in bancarotta, piano piano scompariva nella mente di una giovane, che aveva urgente bisogno di dare una svolta alla propria vita.

Quel vecchio palazzo sembrava quasi chiamarla a sé, ed era come se il terreno pendesse stranamente verso l’entrata.

Cari lettori, se avete tempo e andate in vacanza a Londra a vedere l’aria che tira ora che regna Carlo III con l’adorata consorte, la regina Camilla, andate a cercare “La piccola libreria sul Tamigi”. Non rimarrete delusi, perché sarà esattamente come l’avevate immaginata.

Gli affari della libreria non andavano affatto bene. Dovevano immediatamente aumentare gli incassi, altrimenti non avrebbero avuto altra scelta che chiudere.