La più lucente corona d’angeli in cielo di Rick Moody

A metà fra racconto e romanzo, questo libro incorona Rick Moody, dopo il successo di Tempesta di ghiaccio, tra i più interessanti scrittori americani contemporanei.

L’East Village è un quartiere di New York che, ricco di locali e centri culturali, ha rappresentato per anni il punto di partenza di sperimentazioni e movimenti artistici grazie ai vari club che lo popolavano. Club che ospitavano tutte le forme artistiche del tempo ma che accoglievano anche tutti gli eccessi senza distinzione. E su alcuni di questi eccessi si concentra l’attenzione di Rick Moody.

In modo molto crudo e spietato l’autore racconta le vicende di alcuni personaggi che si muovono in un mondo di sesso e droga. Tre storie indipendenti ambientate nel 1985, anno in cui l’HIV cominciava a farla da padrone e a gettare nel panico migliaia di persone. Tre storie che hanno come comun denominatore l’eroina e il degrado sessuale, come reazione a un passato di violenze, soprusi, mancanza di amore, ma anche semplicemente come reazione alla noia e ricerca di qualcosa di nuovo.

Qualunque sia la causa che ha portato i protagonisti in questa spirale oscura, quello che interessa all’autore è che ci sono finiti dentro, che le loro vite tendono oramai a dissolversi, il loro corpo tende a dissolversi. Tanto che non si riesce a distinguerli l’uno dall’altro, sembrano tutti un po’ uguali, diventando quasi una massa informe che si muove alla disperata ricerca della propria “dipendenza” per affrontare la propria solitudine. I personaggi delle storie, infatti, non entrano in contatto ma si sfiorano e si incrociano passando da una storia all’altra, facendo rimanere il tutto nell’ambito delle possibilità.

Una scrittura diretta, cruda e anche volgare, consona all’ambiente che descrive (per questo forse la lettura non è indicata ai minori), senza fronzoli, senza digressioni, senza frasi inutili. L’autore arriva subito al punto, descrive impietosamente il disfacimento di uomini dei quali quello che rimane alla fine è semplicemente una “narrazione” che vuole raccontare un mondo di tossici, prostitute, violenti: tutti quelli cioè che hanno sprecato la loro vita. Ma forse proprio per questo, il mondo di questi sconfitti assume un che di commovente, arrivando a rappresentare la più lucente corona d’angeli in cielo.