La rivincita
- Autore: Michele Santeramo
- Categoria: Narrativa Italiana
- Casa editrice: Baldini+Castoldi
- Anno di pubblicazione: 2014
“Mai ti devi rassegnare, Vince’!” lo esorta il fratello Sabino, per uscire da quella porca miseria, così chiamata “perché la miseria fa veramente schifo!”
“La rivincita” (Baldini&Castoldi, 2014) è il romanzo di esordio di Michele Santeramo, un’opera tratta dal testo teatrale già portato in scena e diretto da Leo Muscato, vincitore del Premio Riccione 2011 e rappresentato più volte sempre con successo.
Il testo mostra la lotta per una quotidiana sopravvivenza di due fratelli pugliesi, Vincenzo e Sabino, figli di contadini delle Murge, che con il loro duro lavoro riescono ad assicurare ai loro eredi un bel appezzamento di terreno e una vecchia palazzina a due piani. A loro volta contadini, i due per una serie di sfortunate coincidenze perdono tutto. Da un assegno scoperto di quattro mila euro che Vincenzo firma a Sabino, che non doveva essere di fatto incassato e che invece viene versato, inizia la storia e in essa una lunga serie di guai economici e familiari per entrambi i fratelli. A Vincenzo a causa dell’assegno a vuoto gli viene revocato ogni possibile fido bancario, nel frattempo, gli viene espropriato il terreno dalle ferrovie dello stato per una misera somma; Sabino, invece, non riesce a capire perché pur consegnando ogni settimana oltre 400 euro alla moglie questa sia sempre senza soldi e cucini solo uova in tutte le più svariate maniere.
I due fratelli sono rappresentati dall’autore, a volte, come delle vittime, a volte, come dei carnefici sia l’uno dell’altro sia della “porca miseria”, come la chiamano loro, cioè quella cattiva sorte che li porta sempre a non avere soldi sufficienti. I due sono vittime e carnefici anche delle rispettive mogli. Vincenzo è infatti costretto dalla moglie Marta, che vuole avere a tutti i costi un figlio, che lui non le può dare perché è sterile a causa dei veleni degli sversamenti usati per tanti anni, ad accettare che lei quel figlio lo faccia con il fratello ma che risulti suo, dovendo così restituire i ventimila euro che la ditta produttrice del veleno gli aveva dato per rimborsarlo del danno subito. Sabino, invece, alla centesima frittata per cena, chiede alla moglie Angela cosa ne ha fatto dei 400 euro consegnati il giorno prima e avendo ricevuto come risposta “ho comprato i pannolini per il bambino” la minaccia a tal punto che lei gli rivela di spendere tutti i soldi per comprare dei gratta e vinci.
A causa della loro cattiva sorte e non avendo scelta, i due fratelli finiscono in mano degli strozzini e per poter pagare i debiti regressi accumulati, Vincenzo decide di farsi togliere il sangue a pagamento e progetta anche di vendere un rene, Sabino, invece, decide di affittare il suo terreno a una ditta che scarica rifiuti liquidi nel sottosuolo.
Se la vita è una merda, però “mica te la fanno finire gratis” e quando, i due fratelli sono arrivati in fondo tanto in fondo da non poter scendere più giù, arriva una piccola somma proprio da un gratta e vinci comprato da Angela e così avviene finalmente la svolta: Vincenzo e il fratello Sabino investono in semi biologici, riuscendo a riscattarsi, anche se questo significa uccidere due “mafiosi” che chiedono il pizzo, lottare e corrompere per riavere il figlio tolto dalle assistenti sociali e, soprattutto, ricomprare la casa paterna, pagandola tre volte tanto di quanto era stata venduta per estremo bisogno a un avvocato/usuraio.
Ai quattro personaggi principali se ne aggiungono altri secondari tra cui spiccano un amico di Vincenzo che, a causa di un impianto di denti, sibila e la sua fidanzata prima e moglie dopo, comandata a bacchetta dalla madre, Vito e Addolorata.
Il testo di Michele Santeramo è molto divertente, ricco di battute grottesche, situazioni incredibili e riferimenti alla tradizione contadina. In “La rivincita”, proprio come nella migliore letteratura umoristica tipica di molti scrittori meridionali,
“l’umorismo è un fenomeno di sdoppiamento nell’atto della concezione; è come un’erma bifronte, che ride per una faccia del pianto della faccia opposta”
La rivincita
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