Il romanzo La scuola cattolica dello scrittore, traduttore e sceneggiatore italiano Edoardo Albinati, edito da Rizzoli nel 2016, ha vinto il Premio Strega in quell’anno.
Dal libro è stato tratto il film diretto da Stefano Mordini, presentato fuori concorso alla Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia, dove era stata vietata la visione ai minori di 14 anni. La storia, ambientata a Roma negli anni ’70, racconta uno dei più efferati crimini della cronaca nera italiana: il Massacro del Circeo. Il punto di vista è quello molto vicino di Edoardo Albinati stesso, compagno di classe degli assassini.
Alla vigilia dell’uscita del film nelle sale cinematografiche (prevista per il 7 ottobre 2021), era stato inizialmente dichiarato vietato ai minori per poi vedere annullata la decisione.
Nel cast troviamo Benedetta Porcaroli a interpretare una delle protagoniste. Con lei anche Giulio Pranno, Emanuele Maria Di Stefano, Giulio Fochetti, Valeria Golino, Riccardo Scamarcio e Jasmine Trinca.
Vediamo trama, trailer e recensione del film La scuola cattolica.
La scuola cattolica: trama e trailer del film
Roma, anni ’70. In un quartiere borghese della capitale un gruppo di amici frequenta una prestigiosa scuola cattolica. In quegli anni violenti Edoardo (sì, proprio lo scrittore) e i suoi compagni vivono nelle gabbie dorate costruite per loro dalle loro famiglie, esponenti di un circolo che può godere di potere e privilegio. Tra di loro ci saranno gli assassini del massacro del Circeo: Gianni Guido, Angelo Izzo e Andrea Ghira. I tre ragazzi una mattina di settembre 1975 rapiscono e tengono segregate con inganno e violenza due amiche, Donatella Colasanti e Rosaria Lopez. Nella villa di proprietà della famiglia di uno dei ragazzi si scatena un inferno di violenza, tortura e morte. Il film e il romanzo vogliono interrogarsi su cosa sia successo, nelle menti di quei ragazzi, per trasformarsi da ragazzi a mostri.
La scuola cattolica: è vietato ai minori?
C’era stata grande perplessità in merito alla scelta della Commissione per la classificazione delle opere cinematografiche, incaricata dalla Direzione generale Cinema e audiovisivo del ministero della Cultura, di indicare il film vietato ai minori. Warner Bros Entertainment Italia e Picomedia avevano presentato immediato ricorso contro la decisione.
A detta dell’avvocato Stefano Chiriatti, che assiste i fratelli delle vittime, c’era stata grande sorpresa da parte loro. Il film voleva anche essere infatti un impegno per tramandare la memoria dell’orrenda tragedia entrata a far parte della storia della cronaca nera del nostro Paese. Il film è certamente caratterizzato da immagini forti e violente, ma, trattandosi di una storia vera, sarebbe stato impossibile addolcire la pillola e in ogni caso il massacro del Circeo è una storia di violenza, omicidio, stupro e orrore bestiale.
La decisione di vietare il film ai minori era stata annullata dal Tar del Lazio.
Recensione del film La scuola cattolica
a cura di Elisabetta Bolondi
Sempre difficile la trasposizione cinematografica dei romanzi. Troppo spesso il libro, per chi ama la scrittura, risulta più incisivo della resa in immagini della storia. Eccezione, per me, Il Gattopardo di Luchino Visconti che è una rilettura del romanzo di Tomasi di Lampedusa che eguaglia se non supera la qualità del libro.
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Difficile invece giudicare l’operazione di Stefano Mordini il cui film del 2021, La scuola cattolica, tratto dall’omonimo romanzo di Edoardo Albinati (Rizzoli, 2016), mi sembra riuscito a metà.
Malgrado la presenza di bravi e affermati attori (penso a Gifuni, Scamarcio, Golino, Trinca, Cervi) e malgrado una certa fedeltà al testo di Albinati, il film mi è apparso un po’ slegato e nel complesso incapace di descrivere davvero, come avviene nel romanzo, la borghesia benestante del quartiere Trieste di Roma dove Albinati visse la sua giovinezza. L’autore era iscritto al San Leone Magno, la scuola cattolica in cui si maturò il più grave episodio di violenza di gruppo, il delitto del Circeo, nel quale due ragazze, Donatella e Rosaria, furono stuprate e massacrate da tre ragazzi, compagni di classe di Albinati. Il film finisce per puntare su scene molto violente, realistiche certamente, ma i genitori e gli educatori, il contesto sociale nel quale quei ragazzi erano cresciuti, mi è apparso un po’ superficiale e a tratti macchiettistico.
Un tema così denso e drammatico è raccontato nel libro di Albinati con accenti sinceri, spesso drammatici, di grande qualità letteraria. Penso solo alle pagine dedicate ai professori di religione, al rapporto ossessivo con il sesso e la sua repressione in una cultura anni sessanta e settanta, intrisa di perbenismo formale e ipocrisia religiosa. Comunque le scene finali del film, quelle che raccontano lo stupro e la violenza, sono terribili, un monito per tutti quelli che non conoscevano quell’episodio atroce. Bravi gli attori, in particolare Benedetta Porcaroli che interpreta la sopravvissuta Donatella Colasanti.
Ma, per chi non lo conosce, suggerisco la lettura del romanzo, che descrive e insegna, riflette e approfondisce temi ancora tanto attuali.
Recensione del libro
La scuola cattolica
di Edoardo Albinati
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Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: La scuola cattolica: trama e recensione del film dal libro di Albinati
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