La sera sulle case
- Autore: Eduard von Keyserling
- Genere: Classici
- Categoria: Narrativa Straniera
- Casa editrice: L’orma editore
- Anno di pubblicazione: 2022
Il romanzo La sera sulle case (L’orma 2022, titolo originale Abendliche Häuser, Roman, traduzione e cura di Giovanni Tateo) di Eduard von Keyserling (Hasenpoth, 15 maggio 1855 – Monaco di Baviera, 28 settembre 1918) fu pubblicato dallo scrittore tedesco nel 1914.
“Il castello di Paduren si era fatto assai silenzioso dopo le tante sventure che lo avevano afflitto”.
Autunno 1913. Il grande edificio bruno dal tetto massiccio e ricurvo si ergeva muto e un po’ imbronciato fra gli ippocastani ormai privi di foglie. Le alte lesene della facciata bruna somigliavano alle spesse rughe che solcano il viso di un vecchio. Un vecchio come il signore di Paduren, vetusta dimora incastonata negli affascinanti scenari del Baltico, che proprio allora usciva in giardino sulla sedia a rotelle sospinta dal suo domestico Christoph. Il barone Warther, avvolto nella pelliccia con un berretto di pelo sul capo, il corpo tutto raggomitolato in se stesso dondolava adagio sulla sedia, mentre accanto a lui camminava sua sorella, la baronessa Arabella, alta e magra nel cappotto nero, con il velo da lutto mosso dal vento e il viso scarno e affilato, incorniciato dai gonfi capelli bianchi.
Un’immagine venata di tristezza e di decadenza fisica, e pensare che ancora poche settimane prima Paduren era stata la roccaforte della vita aristocratica di quella regione e il barone Siegwart von der Warthe vi aveva esercitato un tranquillo ma incontrastato dominio sopra i suoi pari. La vita del povero barone era cambiata per sempre quando aveva ricevuto la notizia della morte del figlio Bolko, caduto in un duello. Una notizia devastante per il signore di Paduren, al quale adesso dopo la precocissima dipartita della moglie, era rimasta solo la figlia maggiore Fastrade. Pochi giorni dopo la scomparsa del figlio, il nobiluomo aveva avuto un colpo apoplettico, che in un secondo lo aveva spogliato di tutta la sua solennità e di tutto il suo bel contegno e fatto di lui un vecchio derelitto e invalido. Ora in quell’umido autunno il silenzio da ospedale che regnava al castello e tormentava come una malattia la baronessa Arabella sarebbe stato rotto dalla voce di Fastrade, che stava per tornare a casa, dopo alcuni anni trascorsi ad Amburgo a lavorare come infermiera.
“Certo, essere una signorina Warthe è un compito più difficile di altri”.
Appartenente a un’antica famiglia di nobiltà baltica, nato in una località a quel tempo sotto l’impero russo e oggi parte della Lettonia, in queste raffinate pagine von Keyserling prosegue nello scandagliare i consueti ambienti aristocratici che l’avevano visto nascere. Infatti, l’autore, uno dei maestri del primo Novecento tedesco dalla vasta opera narrativa, come aveva già fatto nei precedenti romanzi, tra i quali Onde (1911) e Principesse (1917), conduce il lettore in quei territori che sembrerebbero alludere ai luoghi della sua infanzia e della sua giovinezza trascorse in Curlandia. Quell’estrema regione baltica, a quel tempo ancora abitata, in splendido ed elitario isolamento all’interno di un governatorato dell’Impero russo, da una nobiltà terriera di lingua tedesca, cui lo stesso scrittore faceva parte. Ed è proprio il senso di isolamento, il castello ne è il simbolo, che caratterizza gli aristocratici personaggi dei romanzi di Keyserling sudditi dell’impero russo, ma di lingua e cultura tedesca, il cui mondo è al crepuscolo. Antiche casate nobiliari ritratte alla vigilia dello scoppio della Grande Guerra e della conseguente Rivoluzione Russa, due eventi deflagranti che ne avrebbero decretato la fine.
“Il castello si ergeva scuro fra gli alberi bianchi, solo a una finestra una fioca luce filtrava ancora da dietro le tende: doveva essere senz’altro la lampada da notte del vecchio barone”.
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Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: La sera sulle case
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