La sinagoga di Satana di Davide Lovat

Alcuni anni fa (ma probabilmente lo fanno ancora oggi) le grandi case editrici pubblicavano delle raccolte di brevi volumi in collane intitolate “enciclopedie del sapere”. Tra questi testi fondamentali per avere le basi per capire la realtà meriterebbe di essere collocato anche il libro La sinagoga di Satana dello studioso Davide Lovat, laureato in scienze politiche con indirizzo storico e in scienze religiose con indirizzo teologico e liturgico. L’opera è stata pubblicata nel 2023 da Liberi in Veritate e si pone l’obiettivo di presentare al lettore profano, “non iniziato”, un’introduzione minima che possa permettere a chiunque di accedere a una comprensione delle origini, dello sviluppo e degli ideali delle massonerie. Il plurale è d’obbligo, chiarisce Lovat, poiché si tratta di un universo composito di sette, o meglio, se si cerca una definizione “con approccio di tipo sociologico”, si potrebbe dire che la massoneria

“si presenta come una società iniziatica che sposa l’umanesimo, il soggettivismo, il razionalismo e il relativismo come filosofia di base, mentre pratica apertamente ritualità ed esoterismo con lo scopo di rigenerare l’individuo e la società”.

Il titolo del libro si rifà alle famose parole del pontefice Pio IX sulla Libera Muratoria (Etsi multa luctuosa, 21 novembre 1873) e va subito detto che l’opera di Lovat si distingue sia dalla grande massa di testi complottisti (anche anti-massonici, i pronipoti di Léo Taxil) esistenti sull’argomento, che dai saggi storici che i massoni stessi hanno composto per fini divulgativi, ma mantenendo un punto di vista parziale.
L’autore, invece, tiene sempre toni oggettivi (un massone potrebbe tranquillamente apprezzare il lavoro) e solo nella prefazione c’è spazio per riflessioni, pensieri e ricordi personali che spiegano ciò che ha spinto Lovat a scrivere, ma si tratta di una sezione ben separata rispetto al resto del lavoro.

Spesso nei manuali di storia generale la massoneria non è citata o viene relegata in spazi che corrispondono più frequentemente a dei riquadri che a dei capitoletti veri e propri, tuttavia ciò non è assolutamente sufficiente per cogliere il peso di questo movimento nel percorso dell’umanità sino ai giorni nostri, né tantomeno per arrivare a cogliere come nel cosiddetto “Occidente” si sia arrivati ad avere una società sostanzialmente impregnata dei capisaldi classici del pensiero massonico, i cui ideali sono quotidianamente esposti alla luce del sole fuori dalla ristretta cerchia delle logge.
Anche se con un riassunto stringato, che richiede necessariamente l’integrazione con altri testi, queste pagine sono una prima chiave di lettura per riconoscere

“le radici della Rivoluzione che dall’inizio del Settecento (ma in verità fin dal Quattrocento) ha cambiato la Storia ed è tuttora in corso, in fase di forte accelerazione”

poiché

“motus in fine velocior: dopo aver spaccato l’unità della Chiesa (protestantesimo), l’unità fra realtà e ragione (rivoluzione soggettivista cartesiana), l’unità fra autorità politica e fede (rivoluzioni politiche laiciste)”

si arriva alle rivoluzioni dei nostri giorni.

Riguardo alcuni temi, chi scrive non concorda con tutte le idee espresse da Lovat nella sua azione di attivista, ma ciò esula dal giudizio su questo saggio, che è innegabilmente una sintesi ben fatta (e non è affatto poco). La sinagoga di Satana non delude le aspettative, è un libretto che mancava.
Proprio in ragione delle profonde influenze culturali esercitate dalla massoneria, le applicazioni delle conoscenze contenute in questa guida nell’ambito degli studi umanistici sono ampie; facciamo un piccolo esempio pratico: il romanzo Icosameron (1788) del massone Giacomo Casanova, che narra di un viaggio all’interno della Terra, può essere letto sotto una luce ben precisa partendo dall’acrostico libero muratorio VITRIOL:

“Visita Interiora Terrae, Rectificando Invenies Occultum Lapidem”,
“Visita l’interno della terra, operando con rettitudine troverai la pietra nascosta”.