La sposa volante
- Autore: Carola Minincleri Colussi
- Categoria: Narrativa Italiana
- Anno di pubblicazione: 2020
Un romanzo d’esordio dalla scrittura matura, consapevole di possedere quell’energia dinamica che irrompe nella vita delle persone per ridare fiducia e tenacia. Dopo la lettura del libro ho pensato tanto alla storia della protagonista, una donna piena di aspettative, fiduciosa nella conoscenza, intraprendente nel lavoro, una donna con le sue gioie e i suoi dolori, e che sia una narrazione frutto della sola immaginazione mi ha immalinconita; è stata raccontata una storia così intensa e intima da poterne trarre la sceneggiatura di un film. Leggendola mi sembrava di raccogliere passi della vita dell’autrice, sentimenti ed emozioni che appartengono a noi donne, non solo, ma anche guardando i suoi lavori, immagini nella loro essenza più vera, che la rendono un’artista valente e sensibile.
Carola Minincleri Colussi è autrice, regista e performer. Dopo la laurea in Letteratura Italiana contemporanea ha studiato teatro a Milano perfezionandosi poi a Bologna nella scuola Jodorowsky. Per l’Università Ca’ Foscari di Venezia ha condotto un lungo percorso dedicato all’innovazione culturale a cura del Laboratorio di Management delle Arti e della Cultura della Facoltà di Economia, e dopo l’arte, ha intrapreso viaggi di natura antropologico-culturale, con un particolare interesse per i paesi dell’Asia e del Sudamerica.
La protagonista del romanzo è figlia di una terra ostile, bruma, che con le sue radici e i suoi odori ritornerà spesso nelle vicende raccontate. Osservatrice, viaggiatrice, fotografa, Agata, nata nell’isola di Ginostra, crescerà senza sua madre, con il padre sempre per mare, capitano di un piccolo peschereccio, accolta e curata dalla nonna Assunta, con tra le mani un rosario, senza più un sorriso dalla morte della figlia.
Di sua mamma, Agata ritroverà una foto del 1973, l’anno della sua nascita: ha indosso una camicetta bianca e un filo di perle, e sul retro la frase scritta a penna di voler essere una farfalla e volare via.
Tra irrequietezza e voglia di conoscenza la nostra protagonista crescerà all’ombra del vulcano, immersa nella natura del posto, attenta ai suoni del giorno e della notte e al rumore del mare. Una macchina fotografica regalatole dallo zio d’America, cambierà la sua vita. Da Ginostra, terra vergine e inospitale, in continente a Roma a studiare fotografia.
“Per me la fotografia era il paradosso di catturare un punto di vista per affermare la vastità infinita dei possibili punti di vista."
Viaggerà da sola e ovunque, Londra, Praga, Berlino, Parigi, Sarajevo. I suoi amori, Etienne, Paul, André, dovranno adattarsi con mille difficoltà alle sue scelte di vita, tra le luci della moda, un lavoro rassicurante, o inviata nelle zone di conflitto, di guerre civili, esposta al pericolo di perdere la vita. Una donna libera che aveva allontanato da sé il pensiero del matrimonio per realizzarsi nel lavoro, nella sua arte. In Bosnia tra i volontari delle forze di pace senza mostrare il terrore che la coglieva: in maniera silenziosa e invisibile scattava le foto nelle case e tra le strade dopo una tragica esplosione.
“Si era trattato di pochi istanti, ma quel che il mio sguardo aveva messo a fuoco superava per potenza ogni singola immagine io avessi mai osservato, e ogni forza interna io potessi gestire: abbassando gli occhi verso sé, quella donna mi indicava che sotto di lei nascondeva qualcosa...avevo visto, attaccata al seno, sua figlia neonata.”
A New York, poco prima dell’attentato alle Torri gemelle e poi a Gaza, vagando "per le strade di tutta la guerra del mondo", con sulle spalle il peso del mondo, continuando a ispirarsi alla vita di alcune tra le fotografe più famose del Novecento, Elisabeth Jane Cochran e Gerda Taro.
“Certi luoghi ti lavorano dentro sin dal giorno in cui inizi a pensarci. A me piaceva leggerne, ma mi faceva paura l’idea di andarci, più paura che andare in un paese in guerra, paura come solo fa la conoscenza. Ma oltre alla paura provavo attrazione."
L’amore non la ostacolerà nel desiderio intimo di costruire le sue verità sul mondo, sulla vita attraverso frammenti del quotidiano, scoprendo che la paura dell’uno può essere la paura dell’altro, e di capire chi fosse lei veramente, la guerra che aveva dentro, i muri che vedeva abbattersi e la paura della solitudine. Una paura spesso più forte di quella di morire, di uguale intensità a quella di volare che non le avrebbe permesso di essere una sposa volante. Un romanzo che è la storia di un lungo viaggio alla scoperta di se stessa, nel ricordo indelebile della sua famiglia, delle poche case arroccate sull’isola, della madre bosniaca con le sembianze di una Madonna, dei grattacieli fragili delle metropoli, dell’amore che la stava attendendo.
La sposa volante è una lettura appassionante e, man mano che lo si legge, emoziona l’intenzionalità dell’autrice che attraverso la sua scrittura rende l’arte della fotografia, con l’immediatezza delle immagini, la coscienza di un evento. Consigliato!
La sposa volante
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