La stanza dei cadaveri di Tony Black

Un thriller da bere tutto d’un fiato. In città, sulla spiaggia o in montagna. “La stanza dei cadaveri”, il capolavoro dello scrittore statunitense Tony Black non ha bisogno di elogi costruiti. Parla da sé.

Sulla scena, in primo piano, un cassonetto dei rifiuti in uno squallido vicolo di Muirhouse, quartiere malfamato di Edimburgo; sullo sfondo un detective, Robert Brennan, ritornato dopo un periodo di aspettativa lungo e doloroso, dovuto all’omicidio di suo fratello Andy. Il suo ritorno alla vita non è dei più attesi e graditi, da parte di colleghi e superiori. Il commissario capo Galloway, poliziotto-arpia, gli affida subito il caso della ragazza smembrata nel cassonetto. Un rompicapo, questo, assegnato proprio per mettere in difficoltà il poliziotto.
Ma Brennan, uomo dall’esperienza ventennale nelle forze dell’ordine, non si arrende. Neanche nella vita privata. Diviso tra la sua doppia vita, di marito e padre dell’adolescente Sophie e di amante della psicoterapeuta del corpo, Lorraine, il detective riscoprirà, attraversando l’inferno del proprio caso, il vero senso della vita e degli affetti, ancor più quando il suo odioso capo, in corsa per una carica al vertice in commissariato, a caccia di risultati clamorosi, cerca di estrometterlo dal caso per assegnarlo al borioso collega Lauder. Ma Brennan, con l’aiuto del vice Stevie Mc Guire, riuscirà a dare un’inaspettata, quanto inattesa svolta, alla vicenda.

Un romanzo da non perdere. E da leggere senza interruzioni. Non dando nulla per scontato. Non finiscono di stupire il thriller d’oltreoceano. A confermarlo il successo di lettori e di critica che da anni investe l’autore de “La stanza dei cadaveri”, Tony Black. Un ritmo avvincente, questo, che non lascia mai stanchi gli appassionati del libro, del giallo, ma soprattutto del noir.